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SESSA AURUNCA – Studentessa del Nifo colpita da meningite, il padre contro gli accompagnatori: troppa superficialità. Il racconto di quei drammatici momenti

SESSA AURUNCA – Ci sarebbe stata troppa superficialità nella gestione della vicenda della studentessa del Liceo Nifo di Sessa Aurunca colpita da meningite. E’ il padre, Salvatore, a puntare l’indice contro gli accompagnatori di sua figlia, Benedetta. L’uomo racconta quei drammatici momenti: “Sono Salvatore T.,  padre di Benedetta colpita dalla meningite, tengo affinché la vostra redazione sia le notizie veritiere e non quelle che possono far comodo agli accompagnatori del viaggio d’istruzione. Da genitore ho chiesto ai compagni di mia figlia come si sono svolti i fatti. Faccio presente che mia figlia si sentiva male già prima di arrivare al porto, mia figlia è arrivata in porto alle ore 19:00 e mostrava già sintomi di stare poco bene. L’imbarco c’è stato alle 22:30 circa; nel frattempo le condizioni di mia figlia peggioravano. Era assistita dalle amiche di scuola. Mia moglie preoccupata ha parlato con una professoressa che accompagnava i ragazzi nel viaggio, chiedendo le condizioni di salute di nostra figlia e la professoressa rispose che la ragazza a tratti era lucida. Ciò nonostante il responsabile del viaggio gli ha diagnosticato una semplice influenza o al massimo una intossicazione alimentare; sostituendosi ad un medico pertinente, al punto da preferire di imbarcarsi, con la consapevolezza che il viaggio sarebbe durato 24 ore in mezzo al mare senza poter darci notizie sullo stato di salute di nostra figlia. Una volta arrivati al porto di Civitavecchia con evidenti segni di peggioramento delle condizioni di salute di mia figlia, il responsabile del viaggio anziché far trovare pronta un ambulanza per il trasporto imminente all’ospedale, ha preferito prima sbarcare dalla nave e in un secondo momento chiamare l’ambulanza. Lo stesso responsabile, alle 20:35 di venerdì 17/03/2017 ha chiamato mia moglie telefonicamente dicendo di non preoccuparci poiché la ragazza era solo leggermente disidratata e la portavano all’ospedale di  Civitavecchia per consentire ai  medici di farle fare una flebo. Così poi in seguito l’avrebbe riaccompagnata sul pullman per il ritorno. In seguito alle ore 00e 30 del 18/03/2017 lo stesso responsabile richiama mia moglie  dicendo di correre a Civitavecchia poiché le condizioni di nostra figlia erano molto gravi. Tengo affinché voi diate le notizie vere che io ci sto fornendo ed in futuro vi prego di astebervi dal pubblicare notizie di comodo ai responsabili del viaggio d’istruzione in Spagna”.

 

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