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CASSINO – Il M5S continua a tenere i fari accesi sull’Università

CASSINO – Dopo la vicenda del buco di 44 milioni di euro, che già avevamo denunciato, ora tramite il sito dell’Ateneo di Cassino ci siamo accorti che in soli 2 anni sono stati spesi oltre 300 mila euro in consulenze legali, guarda caso affidate sempre agli stessi studi legali”. A denunciarlo è la senatrice M5S Vilma Moronese, che ha presentato una nuova interrogazione al Miur e al Mef per fare chiarezza sulla vicenda. “Per il conferimento di questi incarichi – spiega – l’Università avrebbe fatto ricorso solo a rapporti di tipo fiduciario, senza tenere in considerazione i principi generali di imparzialità e trasparenza. A ciò si aggiunga che l’Università, in quanto pubblica amministrazione, potrebbe avvalersi per le proprie questioni legali dell’avvocatura di stato. Quindi ci sarebbe uno sperpero di denaro e in più in modo del tutto anomalo. Ma il collegio di revisori di cui fanno parte un membro del Miur e del Mef svolge adeguatamente le sue attività? Ognuno deve essere in grado di assumersi le proprie responsabilità e ciò soprattutto quando si gestisce denaro pubblico”. “Già nel novembre del 2015 – conclude Moronese – avevamo presentato un atto ispettivo al Senato sull’Università di Cassino con riferimento specifico al trattamento retributivo e al licenziamento illegittimo di lavoratori poi reintegrati, e già in quell’occasione avevamo posto l’attenzione sulla gestione alquanto particolare delle risorse pubbliche con gettoni di presenza spropositati. Attendiamo risposte chiare e precise dai ministri interrogati nella speranza che nel frattempo l’inchiesta giudiziaria possa procedere in tempi celeri il suo corso”.

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