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SANT’ANGELO D’ALIFE – Pd santangiolese, A.A.A. cercasi leader


SANT’ANGELO D’ALIFE. Nel Partito democratico santangiolese manca una leadership forte. La lotta fratricida – culminata qualche giorno fa con le dimissioni in massa di alcuni consiglieri dell’ex maggioranza (tre dei quali del Pd) e dei quattro della minoranza – ha lasciato inevitabilmente il segno. Per l’ex sindaco Crescenzo Di Tommaso (tesserato Pd anch’egli) la sfiducia incassata non è stata e non è tuttora un boccone facile da digerire. Anzi. Odi e rancori reciproci sono pronti a saltar fuori dal sacco quando sarà il momento di scendere in piazza per una campagna elettorale che si preannuncia infuocata. Di Tommaso e i suoi fedelissimi non vogliono rinunciare a consumare la loro vendetta contro i dissidenti. La ferita è ancora aperta e il conto ancora in sospeso. Dall’altro lato, Michele Caporaso, Massimo Pini, Rudi Vecchio e Vincenzo De Caprio, dopo aver trovato il coraggio di mettere fine ad un’esperienza amministrativa che “non seguiva più le linee programmatiche concordate”, adesso puntano a giocarsi le loro carte. Ma il Pd chi appoggerà? La prospettiva delle larghe intese appare utopica. Potrebbe anche essere una soluzione in questa delicatissima fase politico amministrativa, ma la convivenza in un’unica lista di persone culturalmente e politicamente troppo distanti tra loro è un rischio troppo alto per il paese. E poi è difficile pensare che il partito di Bersani voglia rinunciare a presentare una propria lista alle prossime amministrative santangiolesi. Proprio in quel paese dove, non molto tempo fa, era stata inaugurata la sede ufficiale del partito e proprio accanto alla casa municipale. Segno questo di un potere conquistato dopo anni di batoste. Ma in poco tempo, tutto è cambiato. Nel Pd, per trovare un leader ora occorrerà una buona dose di diplomazia. Le chiavi del partito a Sant’Angelo d’Alife fino a qualche tempo fa  le aveva ben salde l’ex presidente del Parco Regionale del Matese, Pino Falco. Tutt’oggi, una delle figure politiche di maggior rilievo nonostante il suo scarso feeling con le comunali. Come dimostrano i risultati. Ma oltre le mura santangiolesi, la sua stella ha brillato non poco fino a quando il governatore Caldoro, dopo un lungo braccio di ferro giocato nelle aule di giustizia, l’ha destituito dalla presidenza del Parco mettendo al suo posto De Nicola. La candidatura di Falco, in ogni caso, resta un punto interrogativo. Inoltre, i rapporti tra Falco e il vicesindaco uscente Caporaso già da un po’ non sembrano essere così idilliaci. La posizione della coordinatrice cittadina del Pd, Alfonsina Natale, poi ancora non è del tutto chiara. Ferma sostenitrice della compagine Di Tommaso circa due anni e mezzo fa al momento della formazione delle liste – con tanto di atto estremo di coraggio per esser riuscita nell’impresa di annullare di colpo alcune storiche rivalità tra famiglie “potenti” santangiolesi –, non sembra nascondere oggi la propria delusione in ordine alla gestione della cosa pubblica da parte di quella compagine che lei stessa aveva contribuito a mettere in piedi. In ogni caso, la carta di identità non gioca proprio a suo favore nell’ottica di un rinnovamento politico che stenta sempre a decollare. Per tante ragioni, naturalmente. L’unica personalità nell’area piddina che pare aver il carisma giusto per la candidatura a sindaco è Caporaso. Ma, anche in questo caso, bisognerà vedere se i ‘senatori’ gli riconosceranno la leadership. (Francesco Mantovani)

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6 commenti

  1. buona analisi

  2. una cosa c’è da ammettere: se a capo dell’Amministrazione vi fosse stato Pinuccio Falco, non saremmo arrivati al commissariamento.ritengo abbia svolto il suo lavoro di Presidente del Parco, in maniera seria e professionale, con carattere e passione.qualità che mancano e mancheranno sempre al nostro ex sindaco. ammettiamolo.

  3. cittadino libero

    bell’articolo. Il commissario con Pinuccio non sarebbe venuto perchè’ il re dei commissariamenti sarebbe stato amministratore. Come presidente del parco no comment. Le mancanze non le aveva solo Enzo. Vorrei sentire il parere della preside NATALE segretario cittadino del PD. SU preside su, ci illumini !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  4. Il commissario è venuto perchè Enzo è stato incapace di gestire la sua squadra regalata da Pinuccio e altri. Il continuo rincorrersi per fare la propaganda non ha fatto amministrare il paese. Non condivido quanto detto dal cittadino libero perchè non aiuta la discussione, si legge l’odio personale verso qualcuno (Pinuccio) e questo non è corretto. Il commissariamento di Pinuccio, se non ricordo male avvenne dopo che risultò sconfitto per un solo voto e un presidente di seggio, notoriamente contro Pinuccio, fu beccato con delle shede nella borsa. Non ho mai votato per Pinuccio perchè ideologicamente lontano, molto lontano da me, ma non mi piacciono le bugie. Sulla faccenda del parco non possiamo che inchinarci. Se si presenta sono con lui, ha dimostrato di essere capace e mi fido. Caro cittadino libero è naturale, comunque, che chi va al mulino si “infarina” e chi ne capisci di farina .. sa come funziona. Speriamo bene x il futuro

  5. cittadino libero

    quindi il primo commissariamento è stato per le schede ? Fidati sei fuori strada il motivo è ben diverso quanto discutibile, e se non mi credi chiedi ai diretti interessati. come pres del parco il mio è un no comment in senso positivo, e il mio non è un mal vedere della persona di pinuccio a differenza di quanto abbia fatto egli nelle campagne elettorale verso gli avversari. io per 20 anni non l’ho votato e lo farò x altri venti. due anni e mezzo di amministrazione dove lui era l’ombra mi bastano x farmi capire quanto NON abbia sbagliato x tanti anni.

  6. Caro libera mente,questa alleanza , l’ha voluta,non si sa perche’ proprio Pinuccio.Sapeva benissimo dall’inizio a cosa andava incontro