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TORA E PICCILLI – Centrale nucleare del garigliano e mutazioni genetiche, ecco le prove

tora e piccilli. Centrale nucleare del Garigliano, ecco i mostri : un anziano trova una lucertola a due teste che attraversa la piazza principale di Tora e Piccilli.  Nella giornata di giovedì scorso, l’attenzione di un anziano del posto è stata attirata da una “strana” lucertola: infatti il rettile,  che in quel momento stava attraversando la piazza principale di Tora, era policefalo, ossia con due teste perfettamente identiche e simmetriche, una accanto all’altra.  Ovviamente l’anomalia da bestiario medievale ha subito suscitato la curiosità delle altre persone presenti in quel momento in piazza, compresi alcuni adolescenti, che hanno scattato delle foto.  Tuttavia si tratta di una curiosità frammista a paura, poiché la presenza di una lucertola a due teste lascia pochi dubbi sulle possibile cause di uno “sbaglio di natura” che non è affatto naturale, ma causato dall’inquinamento e quindi dall’uomo. Si pensa ad una malformazione genetica dovuta alle scorie nucleari della impianto di Sessa Aurunca, spento da oltre trenta anni e attualmente in fase di decommissioning. D’altra parte casi simili in zona sono stati riscontrati solo nell’area del Garigliano al confine tra Campania e Lazio.  Dunque la popolazione teme la presenza di rifiuti radioattivi sepolti nel sottosuolo.  La questione era già stata denunciata da Antonio Mammoli: infatti l’ex sindaco, per opporsi alla costruzione della discarica 2b della Piattaforma Spa, rivelò l’esistenza di fusti di rifiuti sotterrati nell’ex cava dismessa in località Vigliucci, proprio dove sarebbe dovuto sorgere l’impianto.  Sul caso è intervenuta Giulia Casella , presidente del circolo di Legambiente di Sessa Aurunca: “In questi anni i vari governi e le istituzioni regionali si sono sempre rifiutati, diversamente da quanto è avvenuto in Germania, di stabilire un nesso causale tra le emissioni radioattive della centrale nucleare del Garigliano, l’incremento dell’incidenza tumorale e le malformazioni genetiche negli animali. Ricordo, a tal proposito, gli studi scientifici fatti negli anni ‘80 dall’avvocato Tibaldi e da Alfredo Petteruti. Per quanto mi riguarda, sono da sempre convinta, è una mia opinione non certo un’asserzione scientifica, che questo legame esiste”.  Allarmismo anche tra i comitati antinucleare del Litorale, come Reazione Garigliano. “Si tratta di un episodio – sottolinea Valerio Mozzillo di Cellole – che suscita preoccupazione: era da venti anni, infatti, che non si avevano notizie del genere”. (Giuseppe Bocchino – Nuova Gazzetta di Caserta)

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un commento

  1. spero vivamente che sia solo uno scherzo della natura e non quello che dite. Se fosse veramente così dobbiamo preoccuparci.