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CASERTA – BASKET SERIE A : CASERTA ATTENDE LA STORICA RIVALE : AL PALAMAGGIÒ ARRIVA L’OLIMPIA

CASERTA (di Emanuele La Prova) – Ci sono sfide nello sport, che hanno un sapore diverso rispetto a tutte le altre. La pallacanestro ha visto durante il corso degli anni, decine e decine di rivalità che hanno fatto la storia del Gioco stesso, grazie all’epicità dei loro scontri. Il basket italiano, ha conosciuto il suo periodo migliore , quando a darsi battaglia per il tricolore c’erano Varese e Cantù, Fortitudo e Virtus Bologna, Roma e Pesaro, ed infine Milano e Caserta. Specialmente per i tifosi bianconeri, questa partita avrà sempre un significato particolare . Tutto ha inizio nel 1986. La JuveCaserta targata Mobilgirgi, al suo terzo anno in A1 conquista l’accesso alla finale scudetto per la prima volta nella sua storia. In panchina, i campani erano guidati dal maestro slavo Boscia Tanjevic , mentre in campo la squadra era capitanata dal leggendario Oscar, che poteva contare sull’aiuto di tre ragazzini terribili, destinati a fare la storia della pallacanestro italiana : Nando Gentile ed Enzino Esposito, casertani doc, ed il livornese Sandro Dell’ Agnello. Di fronte, gli scugnizzi casertani, avevano l’Olimpia Milano più forte di sempre, con Dan Peterson allenatore, e Dino Meneghin Mike D’Antoni e Bob McAdoo sul parquet. Al termine di una gara 3 condizionata dall’espulsione di Oscar, le scarpette rosse si cucirono sulla canotta il loro ventiduesimo scudetto. Probabilmente nessuno lo sapeva ancora, ma in quella notte di maggio del 1986, era appena nata una delle rivalità più avvincenti dello sport del bel paese. Le due formazioni si ritrovarono ancora una volta contro nella finale della stagione successiva.  L’inesperienza dei giovani bianconeri fu determinante, e Milano chiuse la serie 3-0. Passano 4 anni , stagione 1990-1991 : durante il mercato estivo la Juve a malincuore taglia Oscar, e compra due americani semisconosciuti : Tellis Frank, detto il professore, ed il compianto Charles Shackleford, il signore degli anelli. La squadra pian piano inizia a giocare alla grande, e dopo aver spazzato via in semifinale la Virtus Bologna, conquista l’ennesima finale, ancora una volta contro gli odiati rivali milanesi. Quell’anno l’Olimpia era stata l’unica squadra imbattuta tra le mura amiche. Dopo le prime 4 gare, la serie resta in perfetto equilibrio, 2-2. L’ultima e decisiva gara, si gioca il 21 maggio, nel nuovo Forum di Assago. Forse troppo sicura di se, Milano si rilassa e la Juve scappa a più 15. I biancorossi però non ci stanno, e con uno strepitoso Antonello Riva si riportano in vantaggio. Come se non bastasse, nella ripresa , Enzino Esposito cade sul piede di Jay Vincent, e si rompe il ginocchio. I campani sembrano spacciati. Ma è proprio in questo punto della gara, che sale in cattedra il mancino di Tuoro, il capitano, Nando Gentile : con tre bombe da lontanissimo, il numero 5 mette definitivamente i meneghini KO. Per la prima ed unica volta nella storia , una squadra del sud si laurea Campione d ‘Italia. Ci sono voluti 19 anni , prima che il duello tra le due compagini si ripetesse ai playoff . Maggio 2010.  Caserta torna nel campionato che conta dopo 14 anni di serie minori, ed in semifinale è di nuovo l’Olimpia l’avversaria di turno. Stavolta saranno i milanesi a festeggiare il passaggio del turno al PalaMaggiò , ma nella mente dei tifosi casertani, quella serie sarà per sempre ricordata per la tripla allo scadere di Jumaine Jones in gara 3 in un ammutolito Forum. Domenica 26 febbraio, anche se non ci sarà nessun trofeo in palio, ci si aspetta un PalaMaggiò rovente: se da un lato Milano verrà a Caserta per continuare la sua marcia inarrestabile, dall’altro i bianconeri proveranno lo sgambetto alla loro nemesi, per riprovare   a rimettersi in gioco per la lotta playoff. La Juve potrà inoltre schierare il nuovo acquisto, il polacco Dardan Berisha, preso per rimpiazzare l’ assenza di Bostic. Ovviamente i pronostici pendono tutti dalla parte dei biancorossi, ma occhio a non sottovalutare mai il fattore PalaMaggiò, che storicamente è sempre stato l’arma in più della Juve. Ancora 48 ore di trepidazione : poi, nella Reggia del basket, un altro capitolo di questa sfida meravigliosa, verrà scritto.

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