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SANT’ANGELO D’ALIFE – Crisi amministrativa, parla SEL

SANT’ANGELO D’ALIFE. Il segretario cittadino di SEL, Michele Vecchio, risponde ad alcune domande in ordine alla crisi politica santangiolese all’indomani della caduta dell’ormai ex sindaco Crescenzo Di Tommaso.

Cosa ne pensa il segretario cittadino di SEL in merito alle modalità con cui è stato mandato a casa Di Tommaso?

Vecchio: <<L’azione politica degli otto consiglieri dimissionari è stata coraggiosa, ma andava fatta sicuramente prima. Parlo anche di due anni fa. Ci sono state altre occasioni, infatti,  in cui la maggioranza era lacerata da forti conflitti interni. Se si è aspettato fino ad ora, si sarebbe potuto attendere anche un altro po’ di tempo per accorciare i tempi di permanenza del commissario prima di andare nuovamente a elezioni. Le modalità (dimissioni in massa con atto notarile) poi non sono state delle migliori>>.

Crede che l’ex maggioranza Di Tommaso abbia pagato maggiormente l’inesperienza amministrativa dei tanti giovani oppure la presenza all’interno della compagine di due blocchi culturalmente e politicamente disomogenei?

Vecchio: <<L’inesperienza amministrativa di tutti i componenti ha contribuito in maniera sostanziale al fallimento politico della compagine. Nel contempo, credo anche che, così come concepita, la lista non sarebbe proprio dovuta nascere vista la presenza di persone politicamente e culturalmente così differenti tra loro>>.

Della maggioranza uscente c’è secondo lei qualche consigliere che potrebbe giocarsi nuove carte in termini elettorali?

Vecchio: <<No, perché nessuno ha dato la benché minima idea di saper amministrare. Magari in un altro contesto politico chissà…?>>

Lei pensa che nella politica santangiolese ci sia ancora spazio per i giovani?

Vecchio: <<Non solo c’è, ma ci deve essere posto per i giovani. La crisi della politica paesana, a mio avviso, trova giustificazione proprio nelle scelte fallimentari prese fino ad oggi dai vecchi della nostra politica>>. (Francesco Mantovani)

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3 commenti

  1. carissimo michele , siano questi giorni di riflessione per tutti. adesso tutti a far valere le proprie ragioni. chi fece la lista che poi ha vinto a perso di vista secondo me l’impegno preso verso gli elettori. chi la mise insieme è rimasto fortemente deluso – te lo posso assicurare- fu una lista fatta in fretta e furia dove confluirono quelle figure fatte fuori e alle quali non fu dato spazio altrove.Ma in un regime democratico ognuno può organizzarsi come crede. e la vittoria fu inaspettata
    A vittoria ottenuta, i componenti della squadra vincente hanno iniziato a contendersi innanzittutto i meriti della vittoria. non si è mai detto : ” Ha vinto la lista”.il sindaco vantava i suoi meriti dall’alto della sua “onnipotenza”. non ha mai considerato l’acqua portata al mulino dagli altri.quello è così , quell’altro è colì ecc…Beghe , inciuci, chiacchere, litigi da ogni parte.tutto ciò non è servito a nulla se non a perdere la fiducia accordata dai cittadini.
    a livello paesano non credo che su debba valutare la questione sotto il profilo del “colore ” politico. l’attuale amministrazione era tipicamente espressione del centro sinistra (ex democristiani e ex comunisti tutti confluiti nel PD).Bisogna però analizzare come si intende vivere un ideale politico. la dimostrazione attuale sta nel fatto che si è stati finti e ci si è fatto per anni paravento di un partito politico.
    in ogni partito politico esistono i veri e i finti.quelli che ci credono e quelli che fanno finta di crederci, per opportunismo, per proprio tornaconto, per etichetta.metti allora insieme veri e finti e si verifica quello che è successo.troppe sono state le distanze tra gli uni e gli altri.secondo me il sindaco dall’alto della sua scuola non è saputo essere stato bravo caposquadra che invece di omogeneizzare e responsabilizzare, ha visto sempre il male in ogni dove.ed è stato ripagato in questo modo. a pagarne le conseguenze i cittadini. concordo pienamente con te che pretendi che i giovani si facciano avanti ma devono essere convinti di una sola cosa, di essere leali, concreti, responsabili e soprattutto “veri”.di trovare in se la forza degli ideali responsabili, mettendo da parte i personalismi e le chiacchiere inutili. una via d’uscita c’è.
    a presto

  2. cittadino libero

    Domanda : tra i giovani chi è veramente interessato alla vita politica del paese e soprattutto negli anni chi tra i giovani si è preoccupato di seguire attivamente la Cosa pubblica al punto tale di avere conoscenze almeno basilari per poter amministrare? Le idee ci sono ma spesso cozzano con legge e burocrazia e se non si è preparati si rischia di perdere altro tempo.
    A presto

  3. concordo con te . è un peccato che i giovani non approfondiscano sull’argomento. ma fino a che punto intendono impegnarsi? …ragazzi non lasciatevi piegare, non “conformatevi ” al sistema , ragionate e riflettete.