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CALVI RISORTA- SPARITI I SOLDI DEI CITTADINI PER I LOCULI CIMITERIALI:” CHI VUOL ESSERE LIETO SIA, DEL ‘LOCULO’ NON V’È CERTEZZA”

CALVI RISORTA (di Nicolina Moretta) – Questa vicenda della scomparsa  dei soldi dei cittadini dalle casse comunali, soldi versati per avere un loculo cimiteriale, narrata di seguito dal gruppo “Uniti per la Rinascita Calena”, in tema carnevalesco , riporta alla mente una nota poesia che recita: “Chi vuol essere lieto, sia, del doman non c’è certezza”. Con una variante: Chi vuol essere lieto, sia, del loculo non c’è certezza”. Ma è davvero crudo l’insegnamento che si trae dalla vicenda. Gli amministratori locali in questione non avrebbero tenuto nemmeno conto della sacralità della morte, tradendo così la fiducia data loro in delega da onesti cittadini per il loro riposo eterno. LOCULI CIMITERIALI E SOLDI DI AUTOFINANZIAMENTO, A CALVI RISORTA NON SI TROVANO NESSUNO DEI DUE … Una situazione degna del miglior “Azzeccagarbugli” di manzoniana memoria, questo è il paragone migliore per ciò che è avvenuto e che sta avvenendo a Calvi Risorta, inerente la vendita e realizzazione dei loculi cimiteriali. Il fattaccio è presto spiegato, si tratta di un’ opera di autofinanziamento che vede i cittadini caleni versare migliaia di euro cadauno nelle casse comunali a partire dal lontano 2011. Ad oggi si riscontra non solo l’opera incompiuta, ma cosa ancora più grave, si prende atto che i fondi di finanziamento dei cittadini, versati per la realizzazione dei loculi, sono spariti senza lasciar traccia. La domanda sorge spontanea: Ma come sia possibile che dei fondi con una destinazione ben precisa non si trovino più? La risposta è semplice: evidentemente non erano stati vincolati. Per chiarire e rendere ben comprensibile la questione ripercorriamo brevemente le tappe di questa assurda vicenda. Con avviso pubblico datato 27/10/2011 a firma dell’allora sindaco Caparco si rendeva noto ai cittadini che si sarebbe dato avvio alle procedure di gara per la costruzione dei loculi e che gli interessati alla concessione dei manufatti cimiteriali, avrebbero potuto presentare apposita richiesta entro il 30 novembre 2011, provvedendo al versamento di un acconto pari al 50% del canone di concessione dovuto (circa 3.200 euro per l’acquisto dell’intera nicchia). Dopo un periodo abbastanza lungo di immobilismo, oltre tre anni, in data 20/03/2015, viene pubblicato il bando di gara. Da quel momento nulla più si è mosso, con conseguente preoccupazione da parte dei cittadini per mancate notizie ufficiali in merito. A chiedere lumi in merito ci ha pensato il segretario della locale sezione del PD, Giuliano Cipro, nel settembre del 2016, ha inoltrato al Commissario Prefettizio formale richiesta di accesso agli atti, per capire come mai, dopo tanti anni, i lavori non fossero ancora iniziati. La risposta del Commissario pervenuta qualche giorno fa ha dell’incredibile:- Le somme versate dai richiedenti sono state accertate, ma non sono state vincolate e pertanto, esse, in termini di cassa, non sono disponibili. – I lavori sono stati aggiudicati alla ditta POLICOST consorzio stabile, giusta determinazione RG n. 439 del 10/10/2015. – Il contratto, ad oggi, non è stato sottoscritto, per la difficoltà di trovare copertura, in termini di cassa, al finanziamento dell’opera.  In poche parole, i sacrifici di tanti cittadini sono andati letteralmente in fumo. Dell’amara constatazione di cui si prende atto dopo aver letto la risposta ufficiale del Commissario, viene spontaneo fare una serie di considerazioni. Come si è potuto procedere a fare una gara di appalto, se i soldi non erano più presenti nelle casse comunali? E se tali fondi c’erano, come sono stati spesi? Perché prima della gara non si è provveduto a fare una verifica dei fondi? La verità è che nella migliore delle ipotesi, si tratta di vera e propria incompetenza. Il gruppo politico ‘Uniti per la Rinascita Calena’ però non resterà a guardare, anzi, abbiamo già attivato i nostri legali per valutare le azioni da porre in essere a tutela dei cittadini caleni, rei di essersi giustamente fidati dei propri amministratori, i quali, però, sono risultati essere superficiali e davvero incompetenti. Una cosa è certa, se dovessimo avere la possibilità di amministrare questo Paese, ci attiveremmo per risolvere questa ardua situazione, cercando di restituire i soldi o fornire i loculi ai cittadini che ne hanno diritto. Parafrasando la famosa affermazione: “ Qui non si muore” di Gioacchino Murat, diciamo che anche a Calvi Risorta non è consigliato morire, perché i loculi non ci sono. ( Uniti per la Rinascita Calena ).

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