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SESSA AURUNCA – Ospedale, diritti calpestati: scoppia la protesta degli operatori. Il vescovo resta l’ultima spiaggia

Sessa Aurunca (di Tommasina Casale) – Ospedale San Rocco, Operatori socio sanitari passati da 70 a 20 ore, da 10 mesi lottano inutilmente per il loro diritto di lavorare. Un situazione inaccettabile che vede, come sempre, protagonista l’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca. Questa volta sono gli operatori socio sanitari che lavorano presso il nosocomio sessano i protagonisti di una triste storia. Circa venti di questi operatori da quasi 10 mesi vivono in un disagio sociale a livello lavorativo, colpiti nel 2016 dalla spending review  che da 2633 ore passò a 2400 ore, di cui 950 sono state date a nuovi operatori spostati di cantiere dall’ UOSM di Capua al San Rocco. A solo alcuni operatori le ore sono state ridotte da 70 mensili a solo 20. La cooperativa che fornisce il servizio è la Pellicano che fece sottoscrivere ai lavoratori un contratto che li passava a soli 20 ore mensili, con la clausola che se non lo avessero sottoscritto sarebbero incorsi ad un licenziamento collettivo. Quel verbale oggi è stato impugnato con un’azione legale, poiché, ritengono illegittimo che il monte ore è stato aggiunto al personale proveniente dalla struttura di Capua, ed a quelli che operavano con la suddetta cooperativa nell’ospedale sessano è stato ridotto drasticamente di oltre il 50%.
Inoltre questi denunciano che il provvedimento non è stato nemmeno sottoposto al vaglio dei sindacati e disattesa ogni richiesta sindacale di convocazione. La questione più eclatante e che da 10 mesi si attende che venga effettuata la gara in essere, che da oltre tre proroghe non viene concessa l’apertura delle buste. Una situazione paradossale per i circa 20 operatori socio sanitari, dimenticati dall’Asl e dalla politica, costretti a dover lavorare per soli 20 ore mensili percependo uno stipendio irrisorio che non supera le 150 euro mensili. Ma come tutte le problematiche che attanaglino il San Rocco difficilmente anche questa verrà affrontata per trovare una soluzione. Sembra che ci sia un disegno dietro, non si sa da chi, che è quello di tirare a campare. La speranza è nel nuovo direttore sanitario che è arrivato nelle stanze del San Rocco. Potrebbe essere lui, a differenza dei suoi predecessori a prendere in mano la situazione e trovare una soluzione dopo mesi di vie crucis?
La disperazione ormai è arrivata a livelli esagerati e qualcuno, purtroppo in anonimato nel timore di qualche ripercussione, ha sottolineato: “se la questione non si risolve a breve andremo dal Vescovo di Sessa Aurunca che sta dimostrando di essere dalla parte dei lavoratori”. Dopo il fallimento della politica potrebbe essere la chiesa a risolvere qualche problema nel San Rocco? Non sarebbe la prima volta visto che se l’ospedale è stato aperto, qualche decennio fa, solo grazie alle lotte intraprese dall’allora vescovo della diocesi Monsignor Raffaele Nogaro.

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