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SALUTE E BENESSERE – ANTIBIOTICO? NO GRAZIE

SALUTE E BENESSERE (a cura di Mariaelena Golluccio, farmacista)  –  Sono trascorsi oramai 70 anni dalla scoperta del primo antibiotico, piu’ di mezzo secolo da quando Alexander Fleming con la sua penicillina, ha completamente stravolto il mondo della medicina.  Nel 1945, Fleming ricevette il premio Nobel per la sua scoperta e le prime parole furono quelle di avviso “Attenzione, non abusatene altrimenti quest’arma non funzionerà piu’” infatti cercò già allora di metterci in guardia sull’utilizzo del farmaco per qualsiasi patologia, senza immaginare come i medici negli anni ne avrebbero fatto quantità smisurate di prescrizioni.  Purtroppo, un recente studio riportato nella sezione  “Review on a Antimicrobial Resistance” del settimanale “The Economist” si è stimato che nel mondo, nel 2050, le infezioni batteriche causeranno circa 10 milioni di morti all’anno, superando ampiamente i decessi per tumore (8,2 milioni), diabete (1,5 milioni) o incidenti stradali (1,2 milioni) con una previsione di spesa che supera i 100 trilioni di dollari.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha spesso sottolineato che l’antibiotico resistenza rappresenta un fenomeno di importanza globale pertanto necessita di un cambiamento culturale a cui tutti sono chiamati, a partire dai medici ma soprattutto dei pazienti che dovranno ridurne l’abuso e l’utilizzo in terapie errate. Infatti, uno dei principali sbagli commessi dalla popolazione comune è l’utilizzo di antibiotici alla comparsa dei primi sintomi influenzali, che invece sono spesso dovuti ad un attacco di un virus pertanto l’antibiotico sarà completamente inefficace dato che agisce solo su infezioni di natura batterica.
L’assunzione errata di antibiotici, che si somma con la quantità già normalmente assimilata dal cibo poiché gli antibiotici sono spesso usati negli allevamenti intensivi per ingrassare gli animali, comporta una modifica all’interno del proprio corpo che diventa così resistente al ceppo batterico, che potrebbe essere eliminato da quello stesso antibiotico.
Alcuni di questi microrganismi definiti anche “superbatteri” tra cui Escherichia Coli, Pseudomonas, Klebsiella sono resistenti a tutti gli antibiotici attualmente presenti in commercio pertanto una loro cospicua diffusione potrebbe mettere in serio pericolo tutta la popolazione mondiale. Per questo motivo, l’AIFA si è impegnata fin dal 2008 ad una corretta campagna di sensibilizzazione promuovendo la comunicazione di un corretto uso degli antibiotici, solo se strettamente necessario e sotto controllo medico, seguendo in maniera scrupolosa le dosi e i tempi della terapia per non alterare gli effetti.  Usare bene gli antibiotici è una responsabilità di ognuno nei confronti della propria salute, per avere sempre a disposizione farmaci efficaci, ma soprattutto è una responsabilità collettiva perché lo sviluppo della resistenza compromette la salute dell’intera collettività.

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