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GIOIA SANNITICA / ALVIGNANO – Appalti truccati, nominato il perito per l’analisi dei telefonini

GIOIA SANNITICA / ALVIGNANO – Sarà un perito di Milano ad analizzare i dati contenuti all’interno dei supporti elettronici sequestrati agli indagati dell’inchiesta “Assopigliatutto”. Un nome che deriva direttamente dalla capacità di Luigi Imperadore  nel condurre il “gioco” nelle gare di appalto alle quali partecipava.
La nomina del tecnico è avvenuta oggi, mentre il prossimo 23 gennaio 2017 sarà la giornata in cui materialmente saranno copiati i dati contenuti all’interno dei vari supporto elettronici (telefonini, tablet, notebook e altro) sequestrati agli indagati al momento dell’arresto. La vicenda e quindi l’indagine ruota intorno alla figura di Luigi Imperadore – dominus del gruppo Termotetti di Gioia – che ancora oggi si trova relagato agli arresti domiciliari. Le accuse contro Imperadore hanno convinto, in buona sostanza, anche i giudici del riesame di Napoli hanno analizzato l’impianto accusatorio mosso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Luigi Imperadore e il suo braccio destro, Francesco Raucci, scrivono i giudici partenopei, agivano per trarre arricchimento personale.
Il Collegio, riconoscendo che l’intero compendio indiziario offre uno spaccato sul sistema di corruttela che ha investito il Comune di Piedimonte Matese  ed  ha caratterizzato la gara di appalto svolta nell’anno 2013 per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani. Emerge, inoltre, con assoluta certezza il coinvolgimento nell’illecito sviluppo della gara del ricorrente IMPERADORE ; questi infatti viene indicato dal coindagato Raucci come suo esclusivo referente per conto della ditta Termotetti. Le numerose conversazioni telefoniche captate confermano, poi, la riconducibilità anche all’Imperadore delle condotte poste in essere dal Raucci: le sue continue ingerenze nell’attività amministrativa del Comune di Piedimonte finalizzate a deviare l’esito di una gara in favore della ditta Termotetti. Da un attento esame delle varie fasi della gara, scrivono I giudici del riesame, con l’aiuto di un consulente, l’accusa individuava una serie di irregolarità, delle quali solo alcune appaiono significative in quanto chiari indici rivelatori di un accordo collusivo tra il Sindaco ed altri funzionari comunali e la ditta Termotetti.
Nell’inchiesta è coinvolto, fra gli altri, anche il sindaco di Alvignano, Angelo Di Costanzo che riveste anche il ruolo di presidente della Provincia. Ruoli che attualmente non può gestire perché dopo l’arresto e la successiva  scarcerazione, è stato rilegato all’obbligo di dimora fuori la provincia di Caserta. Le prove della turbativa d’asta, secondo i giudici, sarebbero sufficienti. Cioè i giudici del riesame si sarebbero convinti che la gara d’appalto con cui Termotetti si aggiudicò la raccolta dei rifiuti, fu “realizzata” su misura. Per queste ragioni, Di Costanzo, dovrà stare lontano dal territorio provinciale di Caserta.

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un commento

  1. Metteteli dentro e buttate la chiave.