TEANO – Referendum, nasce a Teano il Comitato per il NO nel prossimo referendum costituzionale.
PER EVITARE CHE ACCADA, VOTA NO!
- La cancellazione della elezione diretta dei senatori, determinerebbe un nuovo Senato non più eletto direttamente dai cittadini, ma fondato su persone selezionate per la titolarità di un diverso mandato (Sindaci e Consiglieri Regionali) e in tale modo la sua composizione verrebbe ad essere variabile a seconda della durata dell’incarico dei sindaci e dei consiglieri regionali che ricoprirebbero la carica di senatori. Tale sistema colpirebbe irrimediabilmente il principio della rappresentanza politica e gli equilibri del sistema istituzionale.
- Sindaci e consiglieri regionali corrotti, collusi, inquisiti, eviteranno l’arresto grazie all’immunità parlamentare concessa con la nomina a senatori. Facile immaginare uno scenario dove gli amministratori locali più impresentabili faranno di tutto per diventare senatori.
- Con la modifica dell’art. 70 prevista dalla riforma Boschi il Parlamento passerebbe da due possibili procedure legislative a un numero non ancora ben individuato di procedure alternative. Del tutto menzognera è, dunque, l’affermazione del superamento del bicameralismo perfetto.
- L’impianto generale della riforma metterà in crisi il concetto di sovranità popolare. In tal senso, sciagurata è la modifica prevista all’art. 71 che innalza da 50.000 a 150.000 le firme richieste per le leggi di iniziativa popolare.
- Ambiguità e confusione sulla ripartizione delle materie. Per quanto riguarda, ad esempio, il patrimonio culturale (articolo 117) se da un lato la tutela e la valorizzazione sarebbero in capo allo Stato, dall’altro la promozione spetterebbe alle Regioni, con conseguenti conflitti di competenza davanti alla corte costituzionale onde definire l’incerto confine tra “valorizzazione” e “promozione”. 6. Identico problema anche in materia di salute poiché il ritorno della competenza legislativa in capo allo Stato riguarda solo le “disposizioni generali e comuni per la tutela della salute”, mentre resta alle regioni la competenza in materia di “organizzazione dei servizi sanitari e sociali”, il vero punto debole del sistema da cui discende l’impossibilità di garantire a tutti un uguale diritto alla salute.
Per queste ragioni si è proceduto a costituire Il Comitato per il No, che si propone di difendere i principi della vigente Costituzione Repubblicana, che ritiene un valore etico e civile imprescindibile quello di battersi per impedire a questa riforma, che sforma e non trasforma, di cambiare il volto costituzionale delle nostra Repubblica. Il Comitato è aperto a tutti, la collettività è invitata a parteciparvi.