AVERSA (di Lidia de Angelis) – Appello disperato della famiglia Di Guida, che a distanza di 4 anni, non hanno ancora sciolto il mistero sulle reali dinamiche dell’incidente stradale che ha portato alla morte della loro figlia Carmen. I genitori Leonardo e Anna Maria, a marzo si erano rivolti anche alla nota trasmissione di RAI3 “Chi l’ha visto” per chiedere a chi sa o ha visto cosa è successo quel terribile 5 gennaio del 2012, ma ad oggi nessun risultato si è avuto, ancora nessuno si è fatto avanti, per questo hanno deciso di offrire una ricompensa di 4 mila euro al testimone che chiarirà il mistero. Ecco cosa rende noto la famiglia Di Guida: “Visto che la loro partecipazione nel mese di marzo alla trasmissione televisiva ” chi l’ha visto ” non ha dato nessuna risposta sull’accertamento della verità inerente all’omicidio stradale della loro figlia CARMEN , verificatosi ad Aversa in via Pastore il 05-01-2012 , hanno deciso di elargire una ricompensa di 4000 € a chi era presente nel giorno della tragedia in via Pastore e che sia disposto a raccontare la versione dei fatti alla Procura di S.Maria C.V. , quella stessa Procura che ha archiviato il caso dopo 2 opposizioni presentate dal nostro legale avv. G.Cesari e cosa ancor più grave quella di averci negato una perizia di parte sui veicoli coinvolti nel sinistro mortale e aver rifiutato a riguardo un testimone oculare dell’omicidio stradale di CARMEN ( mai presentatosi in Procura per deporre spontaneamente ) da noi individuato tramite nostre investigazioni private. Ci auguriamo che il vil denaro riesca a spezzare quella odiosa catena di omertà di cui è intrisa questa triste vicenda e vinca dove è fallita la pietas umana dando un nome all’autore dell’omicidio stradale di CARMEN DI GUIDA ,una ragazzina di 15 anni che chiedeva solo di poter vivere. Per info : 3292403269″ Troppi sono i dubbi e le anomalie di questa tragedia, tra cui vi è il mancato ritrovamento sul posto del motorino dal quale sarebbe stata sbalzata la figlia quindicenne dopo lo scontro con un’autovettura. Un dato che lascia ampio spazio ad ipotesi alternative all’unica avanzata di una morte avvenuta praticamente per “colpa” della stessa giovanissima vittima che sarebbe stata alla guida di un motorino senza indossare il casco. Secondo la testimonianza raccolta all’epoca dei fatti dalla de Angelis in realtà i fatti sarebbero andati diversamente. Una verità per dimostrare che la colpa non fu della giovane, per la quale molti scaricarono la responsabilità della sua stessa morte perché non indossava il casco. Tante ancora i perché della famiglia, iniziando dal perchè gli inquirenti non hanno cercato testimoni dell’incidente, visto che il luogo dove è avvenuto è densamente popolato? Il motorino oggetto del sinistro è davvero il motorino su cui stavano Carmen e l’amico? Chi ha dato il motorino a Carmen, sapendo che lo stesso era scoperto di assicurazione e Carmen non aveva nemmeno il patentino perché aveva appena 15 anni? In che modo le autorità sono risalite al proprietario del ciclomotore visto che appena dopo l’impatto è scappato via con il motorino incidentato? A che ora sono risaliti al motorino? Quesiti che, secondo i Di Guida, se troveranno risposta, chiariranno davvero la vicenda in cui Carmen ha perso la vita.