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Foto di repertorio

TEANO / SPARANISE / CASERTA – ‘Marcia per la Vita’, la polemica congiunta per una manifestazione ‘forzata’ degli alunni

TEANO / SPARANISE / CASERTA – La Rain associazione LGBT casertana ONLUS, la UAAR Caserta ed il Comitato campano in difesa 194 hanno diffuso un comunicato stampa congiunto in cui si legge: “Caserta e Milano collegate domani 8 ottobre 2016 per la “Marcia per la Vita”, la marcia anti-abortista proposta da alcuni movimenti ultraconservatori che vorrebbero far restare l’Italia in un perenne alto medioevo. Ciò che sconcerta maggiormente l’edizione di quest’anno a Caserta è la partecipazione forzata ed obbligatoria degli studenti e delle studentesse a questa marcia, si legge su i loro organi di informazione che parteciperanno gli studenti del liceo classico Giannone, del liceo scientifico Diaz, dell’istituto Ferraris, il Foscolo di Teano e il Galilei di Sparanise, oltre ad altre non meglio precisate scuole dal resto della regione. La manifestazione, chiamata “NO194 per l’abrogazione referendaria della legge 194” viene pubblicizzata alle famiglie degli studenti come una generica marcia per ricordare l’opera di Madre Teresa di Calcutta, recentemente ritornata alla ribalta in virtù della sua santificazione e per le sue affermazioni estranee ad ogni realtà come quella “Oggi il più grande distruttore della pace è l’aborto”, che letta su un pianeta sovrappopolato e in balia di guerre e terrorismo internazionale, ci lascia profondamente perplessi. È questa la scuola dove mandiamo i nostri figli? Dove i dirigenti scolastici tagliano un giorno di lezione per portare i propri alunni a fare una gitarella per la città? La circolare firmata dalla professoressa Antonietta Tarantino, dirigente dell’istituto Ferraris, – l’unica pubblicata sul portale web della scuola – individua intere classi che devono saltare il giorno di scuola per recarsi direttamente alle ore 9.30 in piazza Vanvitelli dove sarà fatto l’appello e dunque, gli studenti che non vorranno venire a questa marcia contro la vita, contro l’autodeterminazione dei diritti di ogni singola persona, il giorno dopo dovranno anche portare la giustifica. Chiediamo all’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale che siano analizzate le modalità di partecipazione a questa funzione religiosa in orario scolastico, checché se ne dica, è pienamente una funzione religiosa, perché riguarda solo probabili principi e valori di una singola religione e non può la scuola pubblica portare i suoi alunni a questo indottrinamento. Gli organizzatori avrebbero potuto organizzare la marcia nel pomeriggio, potendo così avere una partecipazione spontanea e libera da eventuali ricatti, visto il clima da riformatorio giudiziario che vige in alcune di queste scuole citate”.

 

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