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CAMPOBASSO (di Antonio Migliozzi) – Le morbose e insopportabili attenzioni di un prete (all’epoca dei fatti 55enne) verso una 13enne della sua stessa parrocchia. Per anni il prete avrebbe abusato della fanciulla. Ma poi la benediceva, facendola il segno della croce sulla fronte. Gli abusi si ripetevano, mediamente, tre volte a settimana. Nei primi tempi nella sagrestia della chiesa, poi a casa dello stesso parroco. Lei, la vittima, era plagiata, incapace di opporre una qualsiasi resistenza. “Mi sentivo un robot, aveva plagiato totalmente la mia mente. Non capivo ciò che accadeva”. Queste le certezza di Giada, la sfortunata ragazzina che trova, poi, la forza di ribellarsi solo diversi anni dopo, denunciando gli abusi subiti. Ora ci sarà un processo per Don Marino. Ma solo per il periodo che va dai 13 ai 14 anni di Giada. Dopo, ha sancito un giudice per le indagini preliminari, Giada fu consenziente. Niente affatto, sottolinea Nunzia Lattanzio – donna energica, da sempre impegnata contro gli abusi sui minori, attuale consigliere regionale del Molise – Giada non poteva scegliere. Per la chiesa, intanto, Don Marino è già stato assolto tanto che continua, altrove, a “curare” il suo gregge.
Ecco l’intervista a Giada, ascolta il suo racconto:
Allontanate i vostri figli dai luoghi di culto:chiese, oratori, conventi. Dentro ci sono gli orchi. E se ne salva pochi. Nel caso, non rivolgetevi alla giustizia, fate da voi: crocifiggeteli con un palo infilato nel c. dopo averli fatti viola a calci in corpo, in modo che facciano da esempio per altri bagarozzi.W SATANA!