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Luigi Imperadore, anima del gruppo Termotetti

GIOIA SANNITICA – Appalti e tangenti, Imperadore scarica tutto su Raucci. Ma le date lo inchiodano. La parola ai giudici del riesame

GIOIA SANNITICA – Lo scandalo delle gare truccate per gli appalti dei rifiuti e le presunte tangenti vivrà, in questa settimana, una fase fondamentale. Infatti, saranno i giudici del riesame ad affrontare la situazione, giudicando la solidità dell’impianto accusatorio. Intanto, durante l’interrogatorio di garanzia,  Luigi Imperadore  avrebbe scaricato ogni responsabilità su Francesco Raucci. Ma le prove raccolte durante l’inchiesta avrebbero dimostrato che le azioni corruttive sarebbero partite un anno prima dell’assunzione (avvenuta nel 2013) di Raucci. L’imprenditore Luigi Imperadore della Termotetti, appena diventato ingegnere, durante l’interrogatorio, sarebbe stato un fiume in piena, specificando dettagli e procedure di gara contestate, dando contezza punto per punto di una conoscenza particolare dell’argomento oltre che a offrire spunti anche nuovi agli inquirenti. L’imprenditore avrebbe rigettato con fermezza diverse accuse chiarendo peraltro che l’uomo del “sistema gare”, ovvero Francesco Raucci, ritenuto colui che confezionava ad hoc le gare per la Termotetti, fu assunto soltanto nel 2013. Un particolare non secondario in quanto l’inchiesta parla di accordi avviati un anno prima e cioè quando ancora Raucci non era di scena. L’inchiesta firmata dai sostituti Alessandro Di Vico e Giorgia De Ponte con la supervisione del capo della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone ed eseguita da Guardia di Finanza e Carabinieri, ha colpito in maniera bipartisan esponenti della politica casertana: dagli oramai dimessi Angelo Di Costanzo, presidente della Provincia e sindaco di Alvignano in forza al centro-destra, al sindaco Pd di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello. Associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, truffa e corruzione i reati contestati a vario titolo nell’inchiesta

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