CAMPOBASSO – Uno scandalo ha sconvolto un piccolo paese in provincia di Campobasso. Il prete di Portocannone, Don Marino avrebbe avuto una relazione sentimentale e sessuale con una ragazzina del posto. Giada, resta orfana a 13 anni e va dal prete per cercare, probabilmente, quell’affetto che le era stato rubato dal destino. Don Marino approfitta dell’ingenuità della fanciulla. La storia va avanti per diverso tempo. Poi Giada denuncia tutto. Ma non viene creduta, secondo la procura non c’è stato alcun abuso perché lei era consenziente. Una decisione che la vittima respinge con sdegno: sono stata abusata anche dalla legge. Secondo la donna le violenze del parroco le avrebbero provocato disturbi psichici e fisici, oltre a causarle la caduta nel tunnel dell’anoressia e a 17 anni non riusciva più ad andare a scuola. Ma per il giudice dell’udienza preliminare di Larino, competente per il paesino di poche migliaia di anime in cui vive la ragazza, «era amore».
D’altronde anche la Chiesa, cui si erano rivolti i parenti della piccola, si era limitata a sospenderlo a divinis per due anni dopo averlo in precedenza trasferito in altra parrocchia.
La legge italiana prevede che una ragazza 14enne possa fare sesso con un uomo adulto ma solo se è consenziente e non subisce delle pressioni tali da essere considerata incapace di intendere e di volere. La donna è proprio su questo che faceva leva: afferma che il parroco l’avrebbe avvicinata quando, subito dopo la morte dei genitori, era in uno stato di debolezza. Ma secondo il giudice non ci sono stati abuso. Don Marino però dovrà comunque rispondere dei rapporti sessuali avvenuti prima dei 14 anni della ragazzina.
Certo non si può negare agli adolescenti una propria sessualità, ma un prete di 60 anni e un’orfana di 13 e poi di 14 che coppia di innamorati mai potevano essere?
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