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Rossella Cappabianca

CELLOLE – Prostituzione sulla Domiziana, Cappabianca ‘striglia’ Barretta e Di Leone: basta polemiche, il fenomeno è sociale

CELLOLE (Matilde Crolla) – “L’ordinanza emanata dal sindaco di Cellole volta a contrastare il fenomeno “prostituzione”(Prot. N. 7768 del 3 agosto 2016) e cercare di garantire, con giusta causa e di rimando alla normativa in materia, l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana nel territorio del Comune di Cellole compreso sulla S.S. Domiziana dal Km 2, 100 al Km 11,400, ha fatto nascere una serie di polemiche sui social rispetto alle quali intendo intervenire in qualità di sociologa e dirigente provinciale di Caserta dell’Associazione Nazionale Sociologi Dipartimento Campania”. Lo afferma il consigliere comunale di minoranza del ‘Comitato civico cellolese’, Rossella Cappabianca.  Questione, quella della” prostituzione sulla S.S. Domiziana” già trattata lo scorso anno in seguito ad un’intervista rilasciata dalla stessa Cappabianca per il magazine di promozione culturale “Informare” dell’associazione Officina Volturno di Castel Volturno, diretto da Tommaso Morlando. “La prostituzione è un fenomeno sociale definito in maniera differente a seconda dei contesti geoculturali e dei periodi storici– afferma il consigliere comunale del ‘Comitato civico cellolese’-. Parlare di questo fenomeno oggi significa ragionare sui rapporti di potere, sulle relazioni tra i generi, sulle diseguaglianze sociali ed economiche degli attori coinvolti. La frammentazione e polarizzazione a cui sono sottoposte le società contemporanee sono fattori strutturali  che alimentano la domanda sui servizi sessuali a pagamento.  Anche se in forma non diretta, si può ritenere che, quanto più avremo relazioni sociali scarsamente significative tanto più gli individui saranno indotti a cercare una compensazione emotiva in rapporti sessuali mercenari. In questo nuovo contesto socio-culturale ed economico la prostituta incarna il “capro espiatorio” del pericolo insito nella forza del denaro, la corruzione di ciò che viene considerato più sacro “il valore dell’individuo”. Ma, se da un punto di vista individualistico la prostituzione può essere vista come una risorsa in risposta a dei bisogni soggettivi, nella sua funzione sociale le disuguaglianze strutturali che la caratterizzano non permettono di individuarne una funzione positiva.  Di conseguenza, per non cadere nel rischio di una morale assoluta e rimuovendo il velo di ipocrisia che spesso accompagna i dibattiti sulla prostituzione, bisognerebbe orientarsi alla “riduzione del danno” piuttosto che alla soluzione ideologica del problema. A mio parere, il Legislatore italiano dovrebbe orientarsi verso il riconoscimento della professione di “sex worker” e prevedere dei luoghi dedicati a tale attività, che con eventuali controlli funzionanti delle autorità, porterebbero ad una riduzione del reato di sfruttamento della prostituzione e ad una riduzione del pericolo per chi esercita e chi fruisce di questo tipo di “servizio”, garantendo a sua volta di riflesso una maggiore sicurezza pubblica ed urbana”, conclude Cappabianca. In sostanza, il consigliere comunale del ‘Comitato civico cellolese’ ha analizzato la problematica della prostituzione sotto il punto di vista di fenomeno sociale, cercando di mettere a tacere le polemiche che in queste ultime ore si stanno susseguendo sulle pagine dei social network tra il sindaco, Angelo Barretta, che ha emesso un’ordinanza proprio contro il fenomeno della prostituzione, e l’opposizione capeggiata da Guido Di Leone che ritiene che in problema sia stato ‘risolto’ solamente in alcune ore della giornata.

 

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