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Michele Cestrone

ROCCAMONFINA – Il Partito Democratico “ipoteca” il muncipio, Cestrone: sono contento e soddisfatto

ROCCAMONFINA (di Antonio Migliozzi) – Il segretario cittadino del Partito Democratico Michele Cestrone, all’indomani della chiusura del tesseramento del partito ha avuto modo di dichiarare: “Manifesto piena soddisfazione alla chiusura delle giornate di tesseramento del nostro partito per la numerosa affluenza da parte degli iscritti che hanno rinnovato la tessera e di quelli che per la prima volta hanno aderito al partito. Fra questi, sottolineo l’importanza della adesione al partito del Sindaco e di numerosi consiglieri comunali di maggioranza. Questo evento rafforza nel Partito i presupposti per contribuire, nella nostra Roccamonfina, ad una politica che risponda alle esigenze primarie dei cittadini e soprattutto alle esigenze delle fasce più deboli. Valori questi che fanno parte da sempre del dna della nostra proposta politica e che vogliamo attuare con il sostegno dei governi regionale e nazionale. Ringrazio a nome del partito che ho l’onore di rappresentare a Roccamonfina tutti quelli che hanno aderito, sicuro che la fattiva collaborazione di tutti porterà risultati positivi”. Intanto solo due giorni prima, e cioè sabato 27 febbraio, lo stesso Cestrone sembra avere avuto delle parole di chiara perplessità nei confronti di alcuni nuovi tesserati, con un velato riferimento al tesseramento di massa di quasi tutta l’Amministrazione comunale di Roccamonfina con la sola eccezione di un assessore e due consiglieri. “Essere di sinistra…e non perché me lo chiede qualcuno… – ha dichiarato il segretario Michele Cestrone – Sono di sinistra perché penso che gli ospedali non siano aziende che devono andare in pari o in utile, ma strutture al servizio dei cittadini il cui utile è nelle vite salvate e nelle vite migliorate, non nei bilanci. Sono di sinistra perché quando sento un ragazzino con la pelle scura parlare italiano, magari con una inflessione dialettale, mi viene un groppo in gola. Non per la disperazione, ma per l’emozione di vedere la mia lingua diventare una lingua che va oltre le razze e la pelle. Sono di sinistra perché sono convinto che il lavoro sia anche un diritto che lo Stato non può lasciare in balìa dei mercati. Sono di sinistra da sempre perché gli uomini sono al centro delle idee e non classificati come scatole da riporre per utilizzarli all’occasione. Non mi è mai servita una tessera che lo certificasse perché le idee non hanno nessun senso di appartenenza se non agli uomini liberi pensatori e coerenti con la propria coscienza”.

 

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