FONTEGRECA – Sava: il fiume della vergogna. Ecco le prove dell’inquinamento. Politici e amministratori da rottamare

FONTEGRECA – Il fiume Sava è il fiume della vergogna. E’ un corso d’acqua inquinato, da diversi anni. Ma nessuno si prende cura di esso. Ritornano le piogge e la schiuma bianca (come quella in una vasca da bagno) si ripresenta puntuale. Tutti tacciono. Soprattutto gli ambientalisti, quelli “orientati” solo su certe questioni. Il Sava è una vergona per il sindaco Antonio Montoro, per quello di Gallo Matese, per il presidente del parco del Matese, Umberto De Nicola, per il presidente della comunità montana del Matese, Fabrizio Pepe. E’ una vergona per il corpo forestale dello stato che avrebbe dovuto indagare e risolvere la questione. Da due anni si indaga. Quale risultato finora?
Intanto ad ogni pioggia abbondante ecco ripresentarsi la schiuma, chiara testimonianza della presenza di sostanze inquinanti nel corso d’acqua che bagna la cipresseta più importante d’Europa. Un sito di interesse nazionale tanto da essere oggetto di studio da parte del Cnr. Non sono bastati due anni per risolvere la problematica. Un inquinamento che si evidenza dopo incessanti piogge che gonfiano il corso d’acqua creando una massiccia coltre di schiuma che si deposita nelle zone dove l’acqua è più stagnante. Il fiume Sava nasce sul Matese e si versa nel Volturno, forma in una gola rocciosa piscine naturali e cascate, creando un paradiso naturale unico. Qui cresce un cipresso particolare, capace di attecchire sulla roccia, dando luogo a un biotipo eccezionale. Oggi, ad otre un anno dalla prima manifestazione dell’inquinamento, il torrente del Matese appare nelle stesse condizioni. Non si riesce a individuare e bloccare la fonte dell’inquinamento.  Intanto la schiuma bianca e  densa, tipica di un inquinamento chimico oppure da fanghi di depurazione, si è ripresentata. Per fortuna che qualche cittadino di Fontegreca ha avuto il coraggio di immortalare il fenomeno nella speranza che amministratori e politici, provino, almeno un pò di vergogna per l’indifferenza mostrata verso il problema.

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