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CALVI RISORTA – La città dimentica l’antifascista D’Innocenzo



CALVI RISORTA – L’antifascista  Benedetto D’Innocenzo – condannato al confino politico alle isole Tremiti – dimenticato dai caleni contemporanei. La giornata del  25 aprile snobbata a Caserta. Poche le manifestazioni  e le iniziative dedicate alla ricorrenza della giornata storica, in cui l’Italia finalmente uscî dal periodo del fascismo e si avvio ‘ a dare vita alla democrazia repubblicana.  Eppure anche qui a Caserta come nel resto del Paese ci fu una indiscutibile prova di resistenza  civile. A sostenere la tesi di una resistenza in Terra di Lavoro è stato per primo lo studioso Peppino Capobianco, scomparso nel  1994, esponente politico del Pci , che dopo lo scioglimento del partito togliattiano dedico’ tutta la sua attivita ’ di studioso a ricostruire la storia della provincia di Terra di Lavoro, con uno specifico approfondimento alle stragi naziste . Lo storico Felicio Corvese, presidente del centro studi Daniele, denuncia la progressiva “distrazione” delle istituzioni e delle forze politiche  rispetto ad una data fondante della nostra democrazia. E proprio in questi giorni verrà proiettato a Montecchio in provincia di Reggio Emilia il documentario Liberatori e liberati  a cura del Centro Daniele.“Abbiamo di recente sottoscritto  con il centro Daniele una convenzione con la procura militare di Napoli”- dichiara Corvese – “ per ricostruire alcune stragi ancora impunite che si sono verificate a Pignataro Maggiore, San Clemente di Caserta e Maddaloni. Dopo tanti anni, sono ancora ignoti i responsabili. Ora finalmente si sono riaperte le indagini e collaboreremo a ricostruire l’accaduto”- chiosa Corvese. All’indomani dell’8 settembre del 1943  iniziarono i rastrellamenti  su tutto il territorio. Emblematico della solidarietà delle popolazioni locali resta il caso di Tora e Piccilli  dove la popolazione del luogo seppe proteggere e celare la presenza di un gruppo di ebrei napoletani che li’ erano nascosti e che mai furono trovati da nazisti. Una testimonianza che dovrebbe rendere orgogliosa la comunità di Terra di Lavoro e dovrebbe dare impulso alla diffusione e alla conoscenza di una pagina di storia cosi’ tragica e drammatica ma intorno alla quale  costruire un orgoglio di appartenenza . La giornata del 25 aprile, fu festeggiata dalle truppe del comando militare della Nato, che alloggiava a palazzo reale facendo cadere dalle finestre della Reggia i nastri delle macchine da scrivere come dei festoni . Una modalità di festeggiamento che è stata immortalata in immagini di repertorio. La nostra è stata una provincia che ha sofferto:  ricordiamo Paolo Bernardi casertano, Vincenzo Limongi di Bellona e il carabiniere Giuseppe Crocco a rappresentare la Resistenza di Terra di Lavoro. Paola Broccoli

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