TEANO – Come volevasi dimostrare, la provincia di Caserta sul piano della programmazione sanitaria subisce un ulteriore smacco dalla politica regionale, quello che è stato negato a Caserta ecco che viene concesso con un decreto ad hoc alla provincia di Avellino. Stefano Caldoro in qualità di commissario ad acta della sanità regionale ritocca la rete ospedaliera della provincia di Avellino, in deroga ad ogni decreto precedentemente emanato per il rientro dal deficit sanitario. Il decreto n.29 del 14 marzo 2012 riapre l’ospedale di Bisacce con 14 posti letto per la chirurgia generale, 2 posti letto per l’ortopedia. e 2 posti letto per la terapia intensiva post operatoria il decreto di Caldoro prevede anche la riapertura e il mantenimento del Servizio di Pronto Soccorso anche ortopedico.
Con il decreto 49 del 2010 si è definito che ospedali con queste caratteristiche sono improduttivi e pericolosi per i cittadini. Il destino dell’ospedale di Teano è stato segnato da questi criteri, per giustificarne la chiusura è stato detto che è impensabile mantenere un ospedale con queste caratteristiche con un pronto soccorso e con un numero così limitato di posti letto.
I cittadini della provincia di Caserta sono figli di un dio minore, si ritrovano con il più basso indice di posti letto disponibile in rapporto alla popolazione e devono subire queste ingiustizie con l’assenso di una classe politica completamente distratta e lontana dai cittadini, chiamati in causa solo per pagare le addizionali regionali.
Tutti in silenzio
la vicenda sembra essersi consumata nel silenzio assoluto dei consiglieri regionali casertani, sia quelli di maggioranza che di minoranza, nessuno ha ritenuto giusto alxare un dito, non certo contro la decisione in favore della struttura ospealiera avellinese, qunato a tutela dei servizi sanitari dell’Alto Casertano.
Probabilmente i vari consiglieri regionali – Angelo Polverino, Daniela Nugnes, Massimo Grimaldi, Gennaro Oliviero, ritorneranno ad occuparsi della questione fra qualche anno, quando ritorneranno in zona per chiedere i soliti voti, promettendo sempre ogni soluzione a tutti i problemi.
Intanto gli utenti di uina vasta area dell’Alto Casertano sono privi di un pronto soccorso e di adeguati servizi sanitari. Esiste meno di unposto letto per ogni mille abitanti contro i tre posti letto delle altre aree. Insomma un popolo, quello dell’Alto Casertano, buono solo a dare voti, senza ricevere mai nulla in cambio.