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ALIFE – Totari, otto immigrati nella casa Parrocchiale. Fedeli senza prete e con la chiesa chiusa

ALIFE – La frazione Totari, da molto tempo, è senza prete e con la chiesa praticamente chiusa. Una condizione particolarmente penalizzante per una piccola comunità che trovava proprio nella casa di Dio l’unico luogo di aggregazione e di socializzazione. Da quando però i fedeli di Totari hanno manifestato il loro disappunto per l’allontanamento del loro parroco, Don Ovidio, il Vescovo non ha voluto sentire ragioni “declassando” quella frazione a “minuscola” comunità senza “diritti”. Inutile, finora, ogni tentativo da parte dei totaresi per il Vescovo a cambiare idea, riaprendo, a tempo pieno, la chiesa con un parroco “titolare”.   Ora, invece, il buon Don Valentino Di Cerbo, temendo, probabilmente, che i fedeli di Totari si annoiassero, ha deciso di sistemare nella casa parrocchiale ben otto immigrati.
Oltre a Totari, altri immigrati – sempre otto – occuperanno la struttura parrocchiale di San Potito, 4 saranno ospitati dalla parrocchia di Ave Gratia Plena DI Piedimonte Matese.

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11 commenti

  1. Visto che il vescovo ha una predilezioni per ALVIGNANO (capisc’amme !) qualche immigrato potrebbe ospitarlo anche li, o no ???

  2. Magari in qualche casa di pia donna, sempre molto attenta a SUGGERIMENTI e/o CONSIGLI,per gli amici degli amici.

  3. Io non vedo dove sia il problema ad ospitare 8 persone che una casa non ce l’hanno. Anzi una chiesa che si professa caritatevole è una chiesa ospitale ed è suo dovere aiutare chi in questo momento ha piû bisogno. Infine mi piacerebbe ricordare al giornalista che, a mio avviso, per dare un po’ piu di spessore ad un articolo di coronaca dovrebbe evitare di far trasparire le opinioni personali e/o il disappunto. In caso contrario forse è meglio dedicarsi al gossip piû che alla cronaca! Passo e chiudo.

  4. dalla redazione per Weby: nessuno ha detto che c’è un problema. Abbiamo solo detto che la chiesa è chiuda da circa un anno e che al posto del prete, il vescovo ha mandato i rifugiati. Nessun petegolezzo. Sono fatti

  5. Saranno anche fatti ma continuo a non vedere e capire il nesso tra mancanza del prete e ospitalità dei rifigiati! Per caso senza prete “titolare” non è possibile ospitare queste persone? Anzi c’è una casa parrocchiale vuota che, come tutti i beni immobili della chiesa, gode di agevolazioni fiscali che gravano anche sui portafogli dei cittadini e sicuramente molto meno di quanto gravino gli 8 immigrati! E comunque io in questa frase dell’articolo noto un’ironia initile ai fini della cronaca: “…il buon Don Valentino Di Cerbo, temendo, probabilmente, che i fedeli di Totari si annoiassero, ha deciso di sistemare nella casa parrocchiale ben otto immigrati.

  6. dalla redazione per Weby – Le ironie, come le definisce lei, non sono mai inutili. Anche pechè da quando c’è questo vescovo nella diocesi Alife-Caiazzo, le ironie sono ben altre. Mi creda

  7. Gennaro Esposito

    Azzò Weby ..il buon Don Valentino…… chi fa ironia ??

  8. Forse il mio punto non è chiaro. Preciso innenzitutto che nemmeno so chi sia questa persona o personaggio ne tantomeno sono a conoscenza delle sue azioni. Preciso altresí che non sono nemmeno uno stimatore della gran parte delle azioni della chiesa e della curia. Ma ho commentato dicendo che mi sembra giusto ospitare persone che hanno bisogno in questo momento e se a farlo è la chiesa, mettendo a disposizione le loro proprietà su cui nemmeno pagano le inposte che noi comuni cittadini siamo tenuti a pagare, mi sembra ancora più giusto. Tra le altre cose la chiesa si professa dimora per i bisognosi ma non sempre mette in pratica quello di cui si vanta. Ho inoltre aggiunto che essendo questo un articolo di cronaca, il giornalista, sempre a mio avviso, avrebbe dovuto evitare di inserire ironia e far trapelare opinioni personali per non snaturare un articolo di cronaca Quel genere di giornalismo lasciamolo alla barbara d’urso!

  9. dalla redazione per Weby:rispettiamo la sua opinione ma pensiamo sia totalmente sbagliata. Anche perchè lei stessa ammette di non conoscere tutta la storia. Quindi, si fidi, va bene così. Anzi, la prego, continui a seguirci, prossimamente ci saranno altre “ironie”

  10. Ma cosa centra conoscere tutta la storia o meno?! ZERO. Penso l’articolo trattasse il fatto che verranno ospitati 8 immigrati. Se conoscere la storia vuol dire cambiare la mia opinione sul fatto di dare accoglienza a queste persone, allora si sbaglia! Infine le dico anche che non amo gli articoli di gossip. Preferisco un giornalismo che si limiti a raccontare i fatti, un giornalismo che lascia all’intelligenza dei lettori lo spazio di crearsi opinioni. Il giornalista di cronaca racconta, non commenta. Purtroppo dalle sure risposte deduco invece che ha delle opinioni molto radicate, come giust che sia, ma non abbia la presumzione di dire che il suo è un articolo di pura cronaca. Passo e chiudo.

  11. redazione per Weby: ma non dica sciocchezze, per favore. Buona giornata