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DRAGONI – Politica, Camorra e affari, quando Claudio Schiavone era di “casa” in municipio. L’Antimafia indaga su appalti per oltre 8 milioni di euro

DRAGONI – La Procura Antimafia indaga su appalti per oltre 8 milioni di euro “vinti” dalle imprese riconducibili all’imprenditore  Claudio Schiavone. Uno che  pagava politici e funzionari per vincere le gare. Un metodo semplice e sicuro andato avanti per anni attraverso il quale l’imprenditore – ritenuto dalla Procura referente dei Casalesi – ha fatto man bassa di appalti in diversi comune dell’Alto Casertano e del Matese.  Il pentito Nicola Panaro nell’interrogatorio dello scorso marzo fa una precisa distinzione fra l’imprenditore vittima e l’imprenditore amico. Il primo era quello che si limitava a subire l’estorsione in relazione ad appalti di cui noi avevamo contezza. I collaboratori di giustizia stanno facendo piena chiarezza sulla gestione degli appalti pubblici nell’Alto Casertano. Diversi i comuni interessati. Fra essi Alvignano, Dragoni, Baia e Latina, Fontegreca. Le plurime dichiarazioni dei collaboratori individuavano anche negli appalti nell’alto casertano e nei connessi rapporti con le amministrazioni ed i politici locali che agevolavano l’acquisizione di tali appalti, uno dei terreni di elezione dei rapporti fra Nicola Schiavone (e la sua famiglia) e Claudio Schiavone. Una ulteriore conferma al fatto che i pentiti (Iovine, Panaro, ed altri) nel riferire, in modo convergente, dei fatti riguardanti Claudio Schiavone hanno raccontato fatti oggettivi, realmente avvenuti, che non sono il parto di fantasia o di chiacchiere da bar. Nella tabella sottostante, secondo la Procura Antimafia sono riportati i lavori finiti sotto indagine, per i quali sarebbero state pagate tangenti e corrotti funzionari e amministratori.

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