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VAIRANO PATENORA – Lavori all’acquedotto, il giallo del quarto componente della commissione. Ecco il ricorso della Siteco

VAIRANO PATENORA – Lavori all’acquedotto, il giallo del quarto componente della commissione. E’ un punto fondamentale sui cui poggia gran parte del ricorso la Siteco. Sarebbe stato violato l’articolo 84 e 88 del decreto legge 163/2006. La commissione di gara che ha giudicato le offerte assegnando poi i lavori alla Green Impresit che a sua volta, ha conferito l’esecuzione delle opere a due piccole imprese locali, inizialmente era composta da tre elementi; improvvisamente, mentre, la procedura era in corso, il responsabile del procedimento (Ernesto Natale) comunica alle imprese (determina n. 10 del 23.01.2015) di aver provveduto, ai fini dell’esame delle giustificazioni, a nominare nuovamente la Commissione Giudicatrice composta da n. 4 membri, e pertanto, inserendo come aiutante Rup l’ingegnere Vincenzo Brandi. Un atto che – secondo i ricorrenti – avrebbe violato l’art. 84 e 88 D. Lgs n. 163/2006, i quali prevedono espressamente che la commissione deve essere composta da un numero dispari di membri.
Ma non basta. Come si legge nel ricorso, infatti, proprio Brandi (l’elemento aggiunto della commissione) avrebbe partecipato attivamente ai lavori della commissione. “Con verbale di gara datato 04.05.2015 (Doc. n.30), la Commissione Giudicatrice “a seguito di comunicazione formale a tutte le imprese partecipanti” disponeva l’aggiudicazione provvisoria a favore dell’impresa Мер ed escludeva dalla gara Siteco, per i motivi addotti in data 14.04.2015. Per l’impresa esclusa era presente il consulente Avv. Claudio Bigi, il quale dichiarava: “…. chiede l’annullamento della Commissione Giudicatrice in quanto risulta essere composta da n.4 componenti di cui uno, l’Ing. Vincenzo Brandi, quale supporto del responsabile del procedimento che, a parere della verbalizzante non solo non poteva e non doveva far parte della Commissione Giudicatrice ma si rileva che lo stesso oltre ad essere presente nella terza fase del contraddittorio lo ha condotto in prima persona ed in maniera esclusiva. Si chiede l’annullamento della Commissione Aggiudicatrice. Non è stata contraddetta la mia affermazione circa il fatto che l’Ing. Brandi ha condotto il contraddittorio in questa fase”.
Questo è uno dei motivi su cui la Siteco fonda il proprio ricorso; chiede ai giudici l’annullamento della gara d’appalto e il risarcimento dei danni. La difesa dell’ente vairanese è affidata all’avvocato Pasquale Di Fruscio mentre le sorti del ricorrente sono nelle mani degli avvocati Elena Guiducci e Claudio Bigi.
Chiaramente l’ente vairanese ritiene di aver fatto tutto nel rispetto della legge e delle regole, ritenendo quindi il ricorso infondato.

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