ROCCAMONFINA (di Antonio Migliozzi) – La lettera del sindaco Carlo Montefusco indirizzata al presidente della Fondazione “Nicola Amore per Roccamonfina” Onlus Emma Petrillo nei giorni scorsi, ha creato un vero e proprio terremoto in paese. “In questi giorni ho visto in rete una missiva a firma del sindaco di Roccamonfina in risposta ad una mia precedente lettera – ha dichiarato la prof.ssa Emma Petrillo – per la quale sono rimasta senza parole. Mi è sembrata un’azione del tutto scorretta e priva di una certa cultura di base politica che dovrebbe avere un amministratore. La mia lettera è un documento ufficiale, ma sarebbe dovuto rimanere come una cosa privata tra un presidente di una Fondazione d un presidente di un consiglio comunale. Ma se proprio il sindaco avvertiva questa necessità di rendere pubblica la sua risposta, sarebbe stato opportuno e leale pubblicare anche la mia lettera”. La suddetta lettera del Presidente della Fondazione “Nicola Amore per Roccamonfina” Onlus Emma Petrillo è datata 5 agosto 2015 ( quella del sindaco porta la data del 12 agosto 2015 ), ed è alquanto lunga, ma noi ne riporteremo degli stralci a nostro avviso più significativi.
“La Fondazione, come Lei bane sa, ha provveduto a trasferire i faldoni contenenti i propri atti nella casa Maccarone a Fontanafredda, che è sede istituzionale. Il motivo sta nel comportamento ‘anomalo’ di alcuni a lei vicino che si sono arrogati il diritto di andare a spulciare in tali documenti. In tutta la storia del comume e della varie forme che la Fondazione ha assunto mai nessuno si era permesso tanto! Inoltre stiamo attivando il bene avuto in dotazione per rendere sempre più vivibile le attività della Fondazione, i modo che i roccani non vengano indotti in confusione tra attività promosse dal Comune e quelle sostenute dalla Fondazione. Le istituzioni colloquiano in modo informale con i vertici ed in modo istituzionale con gli atti. Personalmente, vista la mia estrazione culturale, mi pongo sempre all’ascolto e lo faccio senza preconcetti; con tale animo ho incontrato i nuovi amministratori. Questo atto è stato interpretato come debolezza o, peggio, sottomissione: era educazione e rispetto delle istituzioni,perché, tra l’altro, è anche questo che passa attraverso le nostre persone. Tolto Lei e pochi altri, ho letteralmente subito un’aggressione verbale, con interpretazioni ‘ad usum’ di alcune mie affermazioni che non facevano altro che tenere in conto quanto in campagna elettorale è stato predicato, anzi urlato: se poi si parla per prendere gli altri per i fondelli questo non è stile che comprendo né tanto meno è ciò che mi aspetto dagli amministratori!! Né è cosa accettabile intimidazioni, nei nostri riguardi, di stampo camorristico in pubblica piazza. Non so a cosa imputare tali comportamenti: sfrontatezza, eccesso di sicurezza o stupidità? Mi chiedo e Le chiedo che cosa intende per Politica….. I sindaci che l’hanno preceduta hanno rispettato e tenuto conto il lascito di Nicola Amore, ci potranno essere state divergenze ed incomprensioni, ma tra persone che lavorano con un unico obiettivo il confronto leale è garanzia di composizione anche se si parte da posizioni divergenti: questo è quanto fino ad ora accaduto…… La Fondazione ha bilanci chiari: le spese sono motivate e certificate, nessuno si è appropriato indebitamente di un solo euro; anzi sono sparite anche le voci che davano al presidente dei benefit. Lei ha una storia alle spalle ed un futuro tutto da scrivere, faccia in modo che le nuove pagine siano degne del prologo che Le è stato donato”.
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