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RIARDO – Indagine in comune, l’ipotesi: giro di tangenti e false consulenze. D’ovidio: sono sereno e fiducioso

RIARDO – Un giro di false consulenze, ognuna da 20mila euro, tangenti mascherate da consulenze per progetti e lavori. E’ questo il punto focale dell’indagine che nei giorni scorsi ha portato all’emissione di 18 avvisi di garanzia tra cui sono spuntati i nomi dei sindaci di Santa Maria Capua Vetere e Riardo, Biagio Di Muro e Nicola D’Ovidio Per la citta’ del Foro tutto ruota attorno all’appalto dei lavori per Palazzo Teti Maffuccini, con un progetto da 12 milioni di euro che, secondo gli inquirenti della Dda, sarebbe stato assegnati in maniera tutt’altro che legale. Da Napoli stanno verificando in particolare i rapporti intercorsi tra il sindaco ed il dirigente Roberto Di Tommaso (responsabile del procedimento) con una vera e propria ‘agenzia di appalti’, composta da Loredana Di Giovanni, amministratrice delia Project financing, e Guglielmo La Regina, imprenditore e titolare della Archicons. La prima avrebbe emesso fatture false per un commercialista amico dell’imprenditore napoletano. Soldi che, in reaita’, secondo gli inquirenti, sarebbero tangenti per i politici. Il tutto sarebbe avvenuto per il tramite di Alessandro Zagaria, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan dei Casalesi. Secondo la Dda, che ha perquisito documenti ed atti in Comune, ci sarebbe un giro di consulenze false, ognuna da 20mila euro. A Riardo, il paese è incredulo per l’inchiesta che arriva in un momento di “splendore” dell’amministrazione comunale. Tuttavia il primo cittadino, Nicola D’Ovidio, appare sereno e conferma la propria fiducia nell’operato della magistratura

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