TEANO – Terre confiscate alla Camorra, in fiamme 10 ettari di frutteti. Quasi certa l’azione dolosa. La complicità delle istituzioni

TEANO – Terre confiscate alla Camorra, in fiamme 10 ettari di frutteti che, ora, sono andati completamente persi. Sembrano esserci pochi dubbi sull’azione dolosa alla base del rogo. Tuttavia sembra essere stato decisivo lo stato di abbandono in cui versavano quei terreni. Se, infatti, quei frutteti fossero stati curati in modo adeguato, allora le fiamme non avrebbero trovato l’energia necessaria per attecchire. Invece, purtroppo, l’erba alta ha alimentato il fuoco. Per queste ragioni le istituzioni sembrano essere state complici della mano che avrebbe acceso il fuoco.
Il sindaco di Teano, Nicola Di Benedetto, affida al Facebook il proprio disappunto: “Il bene confiscato di Tano quasi 10 ettari di pescheto si sono o sono stati incendiati. Si mette a dura prova il percorso dei beni confiscati. È una ferita veramente profonda. Lasciamo che gli organi preposti facciano il proprio lavoro e ricostruiscano con attenzione la dinamica dei fatti. Quel bene appartiene a tutti noi ed è il simbolo reale del principio assoluto della legalità che va riaffermato e alimentato con costanza e testardaggine.

Il consigliere comunale, Adele Passeretti, con delega ai beni confiscati ha precisato:
“C’è veramente tanta amarezza. Si stava iniziando a lavorare con un progetto concreto su questi beni, che purtroppo da anni sembrano non trovare più la loro vera natura. Ci si preparava ad accogliere i ragazzi dei campi estivi proprio sui nostri beni a Pugliano, il prossimo 3 agosto. La cooperativa, con i ragazzi dei campi estivi, presenti già sugli altri beni confiscati della provincia di Caserta, aveva appena finito di pulire i campi, infatti questo ha evitato che gli alberi prendessero fuoco, ma i danni sono tantissimi. E’ ancora tutto da capire e aspettiamo le indagini dei vigili del fuoco e dei carabinieri, purtroppo sono tantissimi gli incendi in questo periodo nella nostra zona. intanto noi continueremo a lavorare”.