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Luciano Pezzella, ritenuto responabile sella strage

TRENTOLA DUCENTA – Strage in via Carducci, trucidata intera famiglia. Morto anche un uomo di passaggio. Ecco l’assassino: è una guardia carceraria

TRENTOLA DUCENTA – Trucidata intera famiglia in via Carducci. L’assassino responsabile della strage avvenuta nelle prime ore di questa mattina sarebbe il 49enne Luciano Pezzella, agente della Polizia penitenziaria in servizio a Secondigliano. Pezzella ha preso la sua pistola ammazzando Michele Verde, la moglie Enza ed il figlio Pietro. Morto anche Franco Pinestro, ucciso solo perché in quel momento passava in quel punto. Alla base della strage, probabilmente, banali questioni fra vicini. Infatti, almeno secondo le prime indiscrezioni raccolte sul posto, la guardia giurata – ritenuta responsabile della trageda – abita di fronte alla casa delle vittime. Il presunto assassino sarebbe già stato arrestato.

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3 commenti

  1. Vincenzo D'Agostino

    E pensare che il legislatore Italiano si accanisce conto i cacciatori e collezionisti d’armi mentre la maggior parte di questi raptus di follia (raptus forse solo come alibi) sono commessi da chi dovrebbe proteggerci.

  2. E già, sig. D’agostino, perchè i cacciatori invece queste cose non le fanno mai, proprio mai: l’ultimo ha seccato ben sei persone appena qualche mese fa, nel napoletano. Ehhhhh ma i cacciatori son vittime, porelli: il legislatore (quel cattivone) si accanisce contro di loro…!

  3. Vincenzo D'Agostino

    Signor Fabio, non è mia intenzione contrariarvi, io non dico che i cacciatori sono dei santi, ci mancherebbe, ma se voi osservate i tanti delitti commessi negli ultimi anni, definiti come raptus di follia, nella maggior parte dei casi sono stati commessi da persone in divisa guardie giurate, agenti di polizia, polizia penitenziaria ecc.; i malintenzionati o gli autentici criminali non hanno bisogno di un porto d’armi per commettere delitti. Beninteso, questo non vuol dire criminalizzare tutti coloro che vestono la divisa, assolutamente no, ma è paradossale che tanti delitti recenti sono stati commessi da costoro. Di fatto il legislatore Italiano ogni qualvolta avviene un fatto delittuoso commesso con l’uso delle armi si accanisce nel porre in atto una serie di misure che non risolvono il problema e che ledono gli appassionati che delle armi ne fanno un uso sportivo e difensivo. Per quanto attiene poi il crimine commesso poco tempo fa nel napoletano quell’ “egregio signore” (si fa per dire) non è da considerare un cacciatore o un collezionista d’armi, perché possedeva, oltre a quelle regolarmente registrate, anche un’arma irregolare, da guerra, il cui possesso è seriamente illegale nel nostro paese, un Kalaschnikov, ed un cacciatore e collezionista puro degno di questo nome non viola mai la legge ma vi si attiene e la rispetta. Cordialmente Vincenzo D’Agostino