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CALVI RISORTA – Discarica ex Pozzi, arriva la Commissione Ecomafie

CALVI RISORTA – La commissione Ecomafie, presieduta da Alessandro Bratti, ha avviato un approfondimento sulla discarica dell’area dell’ex Pozzi Ginori, nel comune di Calvi Risorta nel Casertano. Domani una delegazione della commissione si recherà sull’area per un sopralluogo a cui seguirà una conferenza. Dalle audizioni svolte fino ad ora, viene spiegato, «la discarica dell’ex Pozzi Ginori sembra essere l’eredità della passata attività industriale dell’area. Gli sversamenti e i tombamenti dei rifiuti industriali sarebbero avvenuti tra gli anni ’70 e il 2000. Allo stato non vi sarebbero evidenze circa il coinvolgimento, nella gestione della discarica, della criminalità organizzata». L’area, «per la sua ampiezza, superiore ai 20 ettari, e per la tipologia di rifiuti al momento ritrovati, presenta senza dubbio una criticità ambientale che dovrà essere affrontata quanto prima. Sarà però necessario attendere l’esito dei primi accertamenti tecnici». Intanto non è stata ancora rinnovata la convenzione fra la Procura e l’Esercito per l’utilizzo degli escavatori e degli altri mezzi necessari per i sondaggi sulla zona. Gli scavi, quindi, sono stati fermati. in attesa del rinnovo dell’accordo.  Nei giorni scorsi sono venuti alla luce fusti che, un tempo, contenevano, sostanze chimiche. Non ci sono più dubbi: una vasta area, proprio alle spalle dell’ex industria che per decenni ha operato al confine fra Sparanise e Calvi Risorta, è in realtà, una gigantesca “tomba” di rifiuti industriali. Si parla della discarica abusiva più grande d’Europa.  Il tutto sulle sponde del torrente Rio Lanzi. Alcuni certamente pericolosi come solventi e vernici. L’escavatore dell’esercito italiano è sceso fino ad una profondità di otto metri evidenziando una stratificazione di rifiuti che racconta come quei terreni erano sistematicamente utilizzati, per anni, per sversare rifiuti. Oggi, infatti, il livello del suolo è bene più alto rispetto a quello circostante.  Le ruspe sono entrate in azione oggi, su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, dopo un’indagine partita circa un anno fa, anche grazie alla coraggiosa denuncia del giornalista Salvatore Minieri. Gli esami finora svolti – attraverso le indagini del Corpo Forestale dello Stato della Stazione di Calvi Risorta – hanno potuto accertare la presenza di sostanze nocive sulle verdure e sulla frutta circostante.

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