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SESSA AURUNCA / CASERTA / PIEDIMONTE MATESE – Scandalo sanità all’ospedale di Caserta, domani udienza preliminare: 31 indagati davanti al giudice

Orlando Cesarini e Domenico Ferraiuolo
Orlando Cesarini e Domenico Ferraiuolo

SESSA AURUNCA / CASERTA / PIEDIMONTE MATESE – Scandalo sanità all’ospedale di Caserta, domani udienza preliminare: 31 indagati davanti al giudice. Per molti l’accusa è di aver favorito i clan della camorra. Lo scandalo dell’ospedale di Caserta arriva, quindi, ad un importante punto di svolta. Tutto nasce dalle indagini dell’Antimafia che, alcuni mesi fa, portò –  nelle provincie di Caserta, Napoli e Verona – in carcere 10 indagati e agli arresti domiciliari per altri quattordici, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso (art. 416 bis); corruzione (art. 319 c.p.), turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (art. 353 bis c.p.), abuso d’ufficio (art. 323 c.p.), con l’aggravante del metodo mafioso (art. 7 L. 203/91). Altre persone, invece vennero indgate a piede libero.

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BOTTINO Francesco Alfonso classe 1942, ex Direttore Generale AORN S Anna e S.Sebastiano;
CANGIANO Vincenzo classe 1982, imprenditore, socio ODEIA SrL;
CESARINI Orlando classe 1946, imprenditore, socio ODEIA SrL;
CIOFFI Salvatore classe 1948, imprenditore individuale;
D’AMICO Remo classe 1957, nullafacente;
D’ANTONIO Gabriele classe 1968, amministratore unico ODEIA SrL;
DELLA MURA Antonio classe 1958, imprenditore individuale;
DONCIGLIO Raffaele classe 1967, imprenditore, socio R.D. COSTRUZIONI;
FERRAIUOLO Domenico classe 1975, imprenditore, socio ODEIA SrL (segretario PD Piedimonte Matese;
FESTA Bartolomeo classe 1949, Direttore UOC Ingegneria Ospedaliera
FRANCHINI Roberto classe 1960, consulente IVS ITALIA SpA;
FRESE Nicola classe 1948, dipendente AORN S.Anna e S.Sebastiano;
GASPARIN Giuseppe classe 1950, ex Direttore Amministrativo ASL CE;
IANNONE Luigi crassei977, imprenditore individuale;
MADDALONI Antonio classe 1977, dipendente AORN S.Anna e S.Sebastiano;
MAGLIULO Antonio classe 1953, consigliere provinciale Caserta – gruppo PDL-Forza Italia;
MARTINO Paolo classe 1968, dipendente AORN S.Anna e S.Sebastiano;
PALOMBI Mario classe 1963, imprenditore individuale;
POLVERINO Angelo classe 1957, ex consigliere regionale gruppo PDL-Forza Italia;
PORPORA Giuseppe classe 1969, imprenditore, socio KOME’ SrL;
RANFONE Rocco classe 1970, dipendente IVS ITALIA SpA;
RAUCCI Giuseppe classe 1956, dipendente AORN S.Anna e S.Sebastiano
SIGNORIELLO Umberto classe 1969, dipendente AORN S.Anna e S.Sebastiano;
ZAGARIA Elvira classe 1965, casalinga.
Giancinto Basilicata, 57 anni, di Caserta;
Gerardo Covi, 48 anni di Casoria;
Alfonso Cutillo, 51 anni di San Nicola la Strada;
Ida De Palma, 50 anni di San Bartolomeo in Galdo (Benevento);
Giuseppe Piccolo, 35 anni, Casapesenna;
Domenico Silvano Ricciuto, 51 anni di Caserta;
Nicola Tufarelli, 49 anni di Pompei.
L’indagine, durata più di due anni, è stata supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali audio-video eseguite anche all’interno dell’ dell’Azienda Ospedaliera Anna e S. Sebastiano ” di Caserta, informazioni testimoniali e acquisizioni documentali. Secondo l’impostazione accusatoria, condivisa dal G.I.P., dalle attività investigative sono emerse la piena operatività, all’interno della predetta struttura sanitaria, del clan ZAGARIA (fazione operante nel Comune di Casapesenna del clan dei casalesi) ed una pervasiva e consolidata rete di connivenze e collusioni venutasi a creare – sotto la regia dei boss della camorra casertana – tra appartenenti al mondo della pubblica amministrazione, della politica e dell’imprenditoria attraverso le quali il sistema degli ZAGARIA è riuscito a controllare e gestire, in regime di assoluto monopolio, gli appalti e gli affidamenti diretti di lavori all’interno dell’Ospedale casertano.
Il sodalizio mafioso, negli ultimi anni, si era infatti gradualmente infiltrato nel tessuto politico-amministrativo della struttura sanitaria casertana, trasformandosi in un complesso apparato in grado di gestire gli affidamenti dei lavori pubblici in assoluta autonomia, potendo contare sul potere derivante dalla preminente matrice mafiosa.
Quanto agli elementi sintomatici della sussistenza dell’organizzazione mafiosa, è stato ritenuto centrale il ruolo svolto da Elvira ZAGARIA, sorella del noto boss ed ex primula rossa casalese, Michele. A quest’ultima, infatti, a seguito dell’arresto di tutti i membri maschi della famiglia e dopo la morte del marito Francesco ZAGARIA, negli ultimi due anni era toccato il compito di gestire gli ingenti capitali illeciti derivanti dalle attività delle imprese del clan.
Il sodalizio criminale oggi disarticolato nasce nell’anno 2006, oaando Francesco ZAGARIA, cognato dell’allora latitante (e, per tale motivo, in quel mr mento uno dei capi del clan dei casalesi) Michele ZAGARIA, supportato politicamente ial segretario politico dell’UDEUR Regionale dell’epoca, succeduto a Nicola FERRARO ‘arrestato nel 2008 e poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa per aver supportato “politicamente” il clan SCHIAVONE di Casal di Principe) – riuscì a far nominare un suo uomo di fiducia quale Dirigente Generale del “S. Anna e S. Sebastiano”, il Dr. Luigi ANNUNZIATA – recentemente scomparso. Da quel momento, secondo l’ordinanza cautelare, Francesco ZAGARIA, assunse il controllo delle assegnazioni dei lavori pubblici nell’Ospedale, dando vita ad un cartello di imprese mafiose, ancora oggi operante.Sempre secondo la ricostruzione condivisa dal G.I.P., nell’anno 2006, vi fu, peraltro, un duplice avvicendamento politico-mafioso all’interno dell’Ospedale di Caserta.
Centro nevralgico delle attività criminali a cui si è posto fine con la presente operazione è stato ritenuto essere l’ufficio del Dirigente dell’Unità Operativa Complessa di Ingegneria Ospedaliera, Ing. FESTA Bartolomeo, in carica dal 1 gennaio 2006 anch’egli per volere di Francesco ZAGARIA. Quest’ultimo, coadiuvato da gran parte degli impiegati del suo ufficio, aveva il compito di truccare i bandi di gara e gli atti ad essi equipollenti, per favorire gli imprenditori del clan, i quali, a loro volta, periodicamente dovevano versare parte dei guadagni così ottenuti nelle mani degli ZAGARIA.

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un commento

  1. Baciami Ancora

    Ma l’on, però, non è stato colto in intercettezioni telefoniche e ambientali; non è stato fotografato in “dolce compagnia”.Quindi la stessa cosa un cavolo!
    Segno tangibile che è cosi è che non ci sono amici, parenti,militanti pd e capo politico che siano insorti o che abbiano pubblicato un commento (tremano le gambine?)
    Insomma,nemmeno loro ravvedono che le due situazioni sono analoghe.