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CALVI RISORTA – Il caso ex Pozzi finisce sulla stampa Americana, Chris Livesay su News Vice scrive: è la Chernobyl italiana

CALVI RISORTA – Il caso ex Pozzi finisce sulla stampa americana,  Chris Livesay su News Vice scrive: è la Chernobyl italiana con tutti i crismi della mafia.  Un articolo duro in cui il giornalista americano ricostruisce la storia della discarica più grande d’Europa e cita il nostro portale da cui ha scoperto la notizia!

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In questo link si può leggere l’articolo orginale https://news.vice.com/article/europes-biggest-illegal-dump-italys-chernobyl-uncovered-in-mafia-heartland

(Ecco lo stesso articolo tradotto da Alessandro Staffiero)

Si può chiamare la Chernobyl italiana con tutti i crismi della mafia.

Le autorità vicino Napoli hanno scoperto una discarica storica illegale che copre un area grande quanto 30 campi dai calcio, con tonnellate di rifiuti industriali tossici che mette in allarme la regione per il rischio di aumento di tumori. Nella piccola città di Calvi Risorta Venerdi, il personale sanitario munito di maschere e contatori “Giger” hanno rinvenuto negli scavi  piu di due milioni di metri cubi di materiale pericoloso, inclusi “container” con solventi infiammabili che avevano trasformato porzioni di terreno in colore blu e rosa.  Paragonando la scoperta ad un “mattatoio naturale”, il ministro dell’Ambiente italiano Gian Luca Galletti ha dichiarato che ci vorrà piu di un mese per effettuare una prima pulizia e valutare un eventuale rischio radioattivo.  Ha detto:” ancora non sappiamo l’entità e la tipologia dei rifiuti”. I funzionari forestali hanno iniziato l’esame del campo di 60 ettari e appena, scavando, hanno rinvenuto i bidoni alcuni giornalisti locali hanno iniziato ad investigare.
Salvatore Minieri, dalle pagine del giornale online Paesenews.it, ha confrontato le foto aeree degli anni 60 con alcune foto recenti di un drone. Dopo aver scoperto dei cumuli di terreni sospetti lui ed il suo cameraman hanno iniziato a scavare.  Minieri a Vice News :“E’ uno strato sopra l’altro di rifiuti tossici coperti da lastre di cemento a solo pochi centimetri di terra. Sono stati sepolti da decenni. Purtroppo la scoperta si è dimostrata essere lòa piu grande discarica illegale nel continente.”
La polizia ed il giornalista sono d’accordo nel pensare che questa discarica porti la firma dei casalesi il noto clan camorristico. Nel 2006 il libro Gomorra di Saviano, best seller internazionale mise a nudo tutti i funzionamenti del clan tanto che l’autore è sotto scorta continua. I dettagli del coinvolgimento del clan dei casalesi nel racket dei rifiuti emerse nel 1997 quando il pentito Carmine Schiavone illustrò alla Polizia i metodi secondo i quali questa pratica era inziata già dal 1980.  La scoperta di numerose discariche ha fatto si la zona tra Napoli e Caserta, nella regione Campania, guadagnasse il titolo Terra dei Fuochi terra degli incendi, dopo la pratica mafiosa comune di bruciare la spazzatura, rilasciando tossine aviotrasportate. Stefano Ciafani di legambiente ha affermato che questa zona è la Cernobil italiana per l’alto tasso di cancro dell’80% superiore alla media nazionale. Ha già ucciso migliaia di persone e ne ucciderà sempre di piu.   Legambiente stima che 10 miliardi di tonnellate di rifiuti sono stati sepolti nella zona sin dal 1992, generando reddito lucrativo per la mafia. Nel 2013, eco-crimini della mafia hanno fruttato 17 miliardi di euro.   La camorra, che è composto da 350 clan, ha fatto di tutto per accaparrarsi l’affare dei rifiuti sottoterra. Per infiltrarsi nelle gestioni locali di risanamento, il gruppo criminale è in grado di impedire legalmente lo smaltimento, con conseguente intasamento cronico di discariche ed un aumento della domanda per i propri servizi.  Di conseguenza, le strade di Napoli sono regolarmente traboccanti di spazzatura. Negli ultimi anni il problema si è diffuso anche piu a nord fino a Roma.  La colpa di tutto ciò però non è da attribuire solo alla criminalità organizzata. Alle volte le fabbriche del nord, consapevolemnte cercano i mafiosi per avvalersi dei servizi di smaltimento a buon mercato.  Le aziende possono anche ignorare la mafia e fare da sole afferma anna Sergi esperta di criminalità organizzata presso “University of West London”.  Il mercato è talmente redditizzio che attira anche i capi delle aziende che operano in legalità. l’obiettivo, prosegue l’esperta, è sempre il profitto cercando di ignorare le regole legali per lo smaltimento.  Il fallimento dell’Italia nel frenare questo genere di reato ne ha aumentato il numero.  Nel mese di dicembre, la Corte di giustizia europea ha inflitto al paese € 40.000.000 di multa per la violazione delle leggi dell’Unione europea in materia di gestione dei rifiuti.  “In particolare, 218 siti di … non erano conformi”, secondo la sentenza, sottolineando che sedici di questi siti contenevano rifiuti pericolosi illegali.  Era la quarta volta che i giudici hanno multato l’Italia nell’ardo di dieci anni, citando la resistenza del paese nell’adottare forme sostenibili di gestione dei rifiuti, come gli inceneritori che trasformano rifiuti in energia che sono più comuni nel nord Europa.   L’Italia resta indietro per colpa della mafia che vuole proteggere le sue entrate. “E ‘nel loro interesse interferire con il ritardo”, afferma Sergi.  La mafia è stata anche accusata di infiltrarsi nel governo italiano per favorire l’attività illecita di smaltimento dei rifiuti, così da potersi estendere lontano da casa.  Nel 1994, la giornalista televisiva Ilaria Alpi e il cameraman sloveno Miran Hrovatin sono caduti in un’imboscata e uccisi nella loro jeep a Mogadiscio da un commando.  Un libro del 1999 dei genitori di Alpi affermato che sono stati uccisi per impedire loro di rivelare un giro internazionale di armi e rifiuti tossici, che implicava diverse figure politiche e militari di alto livello in Italia e in Somalia.  Un ex mafioso ha confermato tali affermazioni nel 2009, rivelando che furono assassinati perché avevano assistito allinvio dei rifiuti tossici spediti dalla ‘ndrangheta, la potente struttura camorristica con sede nella regione meridionale italiana della Calabria, in Somalia.  In Italia, i residenti che vivono vicino alla discarica di Calvi Risorta sperano in norme più severe che potranno finalmente invertire il ciclo dei rifiuti tossici.  Il mese scorso, l’Italia ha approvato una legge che rende lo scarico illegale dei rifiuti, un crimine. “Prima, i colpevoli potevano ripetere lo stesso reato più e più volte, rischiando una semplice multa”, ha detto Ciafani di Legambiente. ” Forse ora ci penseranno due volte.”
Il comando della Polizia forestale campana ha detto di voler identificare i colpevoli dall’incrocio della provenienza dei materiali interrati, alcuni dei quali portavano etichette da diversi paesi europei.  Con così tanti danni già fatti, ci vorranno decenni per scongiurare le conseguenze ecologiche e sanitarie. Legambiente afferma che i fiumi ed i torrenti intorno Napoli sono talmente contaminati che rimarrà un pericolo per la salute fino a 2.080.  “Tutti sanno almeno che una persona ha il cancro da queste parti”, dice Minieri, che abita a soli tre miglia dalla discarica. “Appena sei anni fa, mio cugino è morto di un tumore al fegato aveva quarantaquattro anni nel frattempo, nessuno ha mai notato questa enorme discarica sotterranea.  I funzionari non sapevano, o hanno fatto finta di ignorarlo.”

 

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un commento

  1. Complimenti a Paese News per la massiccia campagna informativa che sta facendo sulla discarica di Calvi Risorta.
    Non fermate le vostre “penne”, non spegnete le vostre telecamere.