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PIETRAMELARA – Guerra per la vendita del gas, scatta il processo Mauriello: in sei davanti al giudice. Il doppio ruolo di Miele e Bocconi

PIETRAMELARA – Guerra per la vendita del gas, partirà il prossimo 17 luglio il processo a carico delle persone coinvolte nei fatti. Si tratterà dell’udienza preliminare; servirà al giudice per stabilire l’eventuale prosieguo del processo. Oltre ai due fratelli Mauriello e ad alcuni loro dipendenti, saranno in veste di imputati anche Bocconi e Miele. Questi due, infatti, sono accusati – in merito ad un singolo specifico episodio – di aver calunniato proprio Mauriello. Per il resto Miele e Bocconi continueranno a vestire i panni delle vittime. Altra parte lesa è un imprenditore di Dragoni, Mallardo, che denunciò di aver subito minacce e aggressioni. Saranno davanti al giudice per l’udienza preliminare Leopoldo Mauriello; Antonio Gliottone; Giovanni Mauriello e Alfredo Caiamano.
Sul banco degli imputati con l’accusa di calunnia anche Consuelo Bocconi e Francesco Miele.
I due sono i principali accusatori dei Mauriello ma le indagini hanno appurato che non ci sono prove per sostenere l’accusa – formulate da Miele e Bocconi – relativamente all’episodio del 03 dicembre 2011 quando, secondo l’accusa, alcuni degli indagati avevano speronato la vettura guidata da Consuelo Bocconi. Da ulteriori indagini svolte dai carabinieri di Pietramelara sarebbero emerse carenze nei riscontri  delle affermazioni della stessa vittima. In particolare Bocconi non sarebbe riuscita a documentare la riparazione della sua vettura per i danni subiti a seguito dello speronamento.  In più,  il carrozziere indicato dalla vittima quale artigiano che avrebbe effettuato le riparazioni, avrebbe negato ogni cosa, affermando di non aver mai conosciuto Bocconi e mai visto la sua macchina.
Tutto il resto delle accuse, al momento, restano in piedi nei confronti degli indagati: Leopoldo Mauriello; Antonio Gliottone; Giovanni Mauriello e Alfredo Caiamano. Secondo l’accusa tentavano di imporre il monopolio della vendita del gas attraverso una serie di minacce. Per queste ragioni vennero arrestati circa due anni fa e poi scarcerati in attesa del giudizio. Successivamente, un’altra persona arrestata nell’ambito della stessa indagine, Giuseppe Cantile, fu ucciso in un agguato sotto la propria abitazione di Baia e Latina.
Fra gli episodi contestati ad alcuni degli indagati anche l’aggressione nelle campagne fra Vairano Patenora e Pietramelara ad un concorrente: “Sei tu il proprietario del gas”? Poi tante bastonate fino a lasciarlo svenuto al suolo.  Vittima dell’agguato fu  Francesco Miele, 25 anni di Pietramelara che venne pestato a sangue. Alcuni mesi dopo – secondo il racconto della vittima – andarono presso la sua abitazione ordinando: ‘Dovete chiudere l’attività perché‚ non ci avete chiesto il permesso altrimenti vi facciamo saltare in aria. Noi vi abbiamo avvertito”.  Gli indagati, secondo l’accusa, volevano un monopolio in un vasto territorio; un foglio di carta A4 con tutti i nomi dei comuni dove nessun concorrente doveva mettere piedi.  Così chi voleva iniziare una nuova attività nella distribuzione del Gas poteva scegliere fra alcuni comuni del basso Molise e basso Lazio. Ma tutto l’Alto Casertano – dal Montemaggiore fino a tutto il Matese – non doveva essere toccato.
Gli indagati, si sono sempre detti innocenti e vittime di una macchinazione organizzata dai concorrenti per distruggere la loro azienda e la loro attività imprenditoriale. L’eventuale processo chiarirà da quale parte sta la ragione. Fra i difensori figurano gli avvocati Vincenzo Cortellessa, Gennaro Lepre, Ambrogio Vallo, Ignazio Maiorano, Biagio Bianco

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