CALVI RISORTA / SPARANISE – RIFIUTI SEPOLTI, ECCO LA “NUOVA” TERRA DEI FUOCHI: DOMANI L’ESERCITO RIPRENDERA’ GLI SCAVI

CALVI RISORTA / SPARANISE – Rifiuti sepolti, la “nuova” terra dei fuochi sembra essere qui, fra Calvi Risorta e Sparanise, nell’area industriale ex Pozzi. Domani l’esercito riprenderà gli scavi sotto l’occhio attento del corpo forestale dello Stato della stazione di Calvi Risorta. Si eseguiranno ulteriori sondaggi per verificare la presenza di materiali interrati nei decenni passati. Intanto, nei giorni scorsi, sono già venuti alla luce i primi fusti (almeno sei) che, un tempo, contenevano, sostanze chimiche. Non ci sono più dubbi: una vasta area, proprio alle spalle dell’ex industria che per decenni ha operato al confine fra Sparanise e Calvi Risorta, è in realtà, una gigantesca “tomba” di rifiuti industriali. Il tutto sulle sponde del torrente Rio Lanzi. Alcuni certamente pericolosi come solventi e vernici. L’escavatore dell’esercito italiano è sceso fino ad una profondità di otto metri evidenziando una stratificazione di rifiuti che racconta come quei terreni erano sistematicamente utilizzati, per anni, per sversare rifiuti. Oggi, infatti, il livello del suolo è bene più alto rispetto a quello circostante. Le ruspe sono entrate in azione oggi, su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, dopo un’indagine partita circa un anno fa, anche grazie alla coraggiosa denuncia del giornalista Salvatore Minieri. Gli esami finora svolti – attraverso le indagini del Corpo Forestale dello Stato della Stazione di Calvi Risorta – hanno potuto accertare la presenza di sostanze nocive sulle verdure e sulla frutta circostante. Insomma un ambiente gravemente compromesso. Quanto evidenziato finora, potrebbe essere solo la punta dell’iceberg.

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