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Massimo Pettorella

VAIRANO PATENORA – Caso Pettorella, inspiegabile il suicidio di Massimo. Era cugino del presidente regionale della commissione Artgianato. Domani i funerali

VAIRANO PATENORA – Caso Pettorella, inspiegabile, per ora, il suicidio di Massimo Pettorella. L’uomo, trovato cadavere ieri sera poco prima delle ore 20, era il cugino di Antonio Pettorella, presidente regionale (Campania) della commissione per l’Artigianato. Carica assunta lo scorso gennaio.
La tragedia si è consumata in poco tempo e probabilmente sembra essere stata pianificata con cura. Ieri sera Massimo avrebbe detto alla moglie – Romina – che si sarebbe recato in un piccolo deposito lungo via Cupa per sistemare alcune faccende. Assicurò che sarebbe tornato per cena, come ogni altra sera. Poco prima delle ore venti, però l’assenza dell’uomo incominciò a farsi notare dalla consorte. Ad alimentare i sospetti di Romina fu il telefonino del marito, abbandonato su un mobile di casa. Da quel telefonino Massimo non separava mai. Così la Romina decide di controllare e allerta la madre che in pochi minuti raggiunge il deposito scoprendo la terribile tragedia.
Inutile l’arrivo dei soccorsi da parte dei parenti e del 118. Il giudice, dopo aver sentito il parere del medico legale ha liberato la salma mettendola a disposizione della famiglia per la sepoltura. I funerali dovrebbero svolgersi domani.
Inspiegabili le ragioni che avrebbero spinto Massimo all’estremo gesto: aveva una bella famiglia, due figli, da poco aveva sistemato una nuova abitazione. Nemmeno l’ipotesi legata alla perdita del lavoro sembra essere sufficiente. Infatti dopo il distacco dall’impresa con cui lavorava a L’Aquila, Massimo era impegnato con una ditta locale.

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