SESSA AURUNCA – Allarme terrorismo a Sessa Aurunca? Sgominata una cellula dell’Isis? Niente affatto. Si è trattato di un disguido alimentato da un traduttore utilizzato da un immigrato pakistano. L’episodio, però, evidenzia una certezza: siamo tutti spiati. Vengono controllate le nostre conversazioni, i nostri sms, le nostre email, i nostri mms. Tutto ciò che viaggia in rete è spiato da un sistema sofisticatissimo capace di estrarre all’intero delle conversazioni e dei testi scambiati parole chiavi che generano allarme attirando l’attenzione delle forze dell’ordine. In questo caso la frase che ha fatto scattare l’allarme antiterrorismo è stata: “fra dieci giorni colpiremo l’aeroporto di Roma”.
Questo, in sintesi, scriveva, ieri, un immigrato pakistano che abita nel territorio di Sessa Aurunca, insieme ad altri suoi connazionali. Il messaggio era indirizzato ad alcuni suoi amici. In poche ore è scattata l’operazione prevista in questi casi con l’arrivo delle forze dell’ordine che hanno attuato le procedure del caso. In realtà, è stato poi stabilito, che l’immigrato per scrivere il testo in italiano ha utilizzato un traduttore norvegese che ha mal interpretato il testo originale. In realtà l’immigrato intendeva dire “fra dieci giorni ci incontreremo all’aeroporto di Roma”.
Chiarito ciò le forze dell’ordine hanno identificato le persone residenti nell’abitazione, hanno raccolto i dati e sono rientrati. Per fortuna era solo un falso allarme. Protestano, tuttavia, le strutture ricettive del litorale perché la notizia diffusa in mattinata – nella forma in cui è stata trattata – ha generato allarme fra i turisti.
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