Ultim'ora

NOLA – OPERAZIONE ANTIMAFIA A NOLA CONTRO IL CLAN FABBROCINO: 12 arresti, c’è anche l’assessore all’urbanistica. Sequestri per 5 milioni di euro.

NOLA  -L’assessore all’Urbanistica del Comune di Nola e Giovanni Fabbrocino, figlio del boss Mario, sono tra le 12 persone arrestate nel corso di un’operazione congiunta di Dia, polizia e carabinieri. I due sono accusati di associazione camorristica, estorsione e illecita concorrenza nel settore del calcestruzzo. Gli uomini della Dia, coordinati dal capo centro Giuseppe Linares, stanno ora perquisendo gli uffici del Comune di Nola. Giovanni Fabbrocino, 41 anni, è figlio del capoclan Mario, condannato tra l’altro per l’omicidio di Roberto Cutolo, figlio di “don Raffaele”. Giovanni è titolare occulto di due aziende, una, la Gifra, attiva nel settore del calcestruzzo, l’altra in quello loro vivaistico, sequestrate stamane. Giampaolo De Angelis, 42 anni, è un assessore tecnico (non eletto cioè in consiglio comunale) che da alcuni mesi è responsabile dell’Urbanistica a Nola. Dalle indagini è emerso che il clan Fabbrocino, attivo nel Nolano e nel Vesuviano, imponeva l’acquisto del proprio calcestruzzo avvalendosi della sua forza intimidatrice. De Angelis, socio occulto della Gifra, avrebbe svolto il ruolo di mediatore tra clan e imprenditori vittime delle estorsioni. Tra gli arrestati figura anche Giovanni Prevete, cognato di Giovanni Fabbrocino.

Nelle prime ore di oggi, il Centro operativo della D.I.A., la Squadra Mobile e i CC del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna stanno dando  esecuzione ad una O. C. C., emessa su richiesta della D. D. A. dal G. I. P. del Tribunale di Napoli nei confronti di 12 indagati, alcuni dei quali esponenti apicali del clan Fabbrocino, operante nei comuni di Nola, San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro Vesuviano, Somma Vesuviana, Palma Campania, Camposano e aree limitrofe, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.), trasferimento fraudolento di beni (art. 12 quinquies della L. 356/1992), estorsione (art. 629 c. p.) e illecita concorrenza con minaccia o violenza (art. 513 bis c. p.), con l’aggravante del metodo mafioso (art.7 L. 203/1991).  Le misure rappresentano il suggello a un’indagine mirata a certificare l’attuale operatività del clan “Fabbrocino” nonché all’individuazione degli interessi economici degli affiliati, con particolare riferimento alla gestione di attività commerciali e imprenditoriali riconducibili al vertice dell’organizzazione criminale e gestiti da insospettabili .  Contestualmente la D.I.A. sta operando il sequestro preventivo di quote sociali, beni strumentali e relative pertinenze di tre imprese, operanti nella produzione del calcestruzzo e florovivaistico, il cui valore è stato stimato in circa cinque milioni di Euro.

GIFRA Srl con sede legale in Saviano (NA), via Curti nr. 30, operante nella produzione e distribuzione di calcestruzzo;

RAF Srl con sede legale in Scafati (SA), via Passanti Vicinale Ascanio nr. 9, operante nella produzione di conglomerati cementizi e bituminosi;

GIEFFE IMPORT EXPORT SRL, con sede a San Giuseppe vesuviano, via scudieri, operante nel settore florovivaistico.

Il sequestro della GIFRA Srl e di tutte le imprese collegate ai soggetti appartenenti al clan “Fabbrocino” ha determinato, di fatto, l’epilogo del monopolio nella fornitura di calcestruzzo da parte dell’associazione camorristica egemone nell’agro vesuviano.

SOGGETTI SOTTOPOSTI A MISURA CAUTELARE

  1. FABBROCINO Giovanni, San Gennaro Vesuviano (NA), 1974
  2. COZZOLINO Maria Luisa,  Napoli, 1978
  3. DE ANGELIS Gianpaolo,  Napoli, 1973
  4. PERROTTA Giuseppe, Giuseppe Vesuviano (NA), 1984;
  5. PREVETE Giovanni, San Gennaro Vesuviano (NA), 1974
  6. PORRICELLI Antonino, San Giuseppe Vesuviano (NA), 1977
  7. TUFANO Gennaro, San Gennaro Vesuviano, 1978
  8. AMBROSIO Domenico, Ottaviano (NA), 1957
  9. DI PALMA Nicola,  Cimitile (NA),  1971
  10. MIELE Carmine, Camposano (NA), 1963
  11. ROMEO Arcangelo, San Giuseppe Vesuviano (NA), 1982
  12. FABBROCINO LORENZO, San Gennaro Vesuviano, 1974

 

Nella mattinata odierna il Centro operativo della D.I.A., la Squadra Mobile e i CC del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad una O. C. C., emessa su richiesta della D. D. A. dal G. I. P. del tribunale di Napoli nei confronti di 12 indagati, di cui all’allegato elenco, alcuni dei quali esponenti apicali del clan “Fabbrocino”, operante nei comuni di Nola, San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro Vesuviano, Somma Vesuviana, Palma Campania, Camposano e aree limitrofe, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo maf ioso, trasferimento fraudolento di beni, estorsione e illecita concorrenza con minaccia o violenza, con l’aggravante del metodo mafioso.  Le misure rappresentano il suggello a un’indagine mirata a certificare l’attuale operatività del clan “Fabbrocino” nonché all’individuazione degli interessi economici degli affiliati, con particolare riferimento alla gestione di attività commerciali e imprenditoriali riconducibili al vertice dell’organizzazione criminale. Secondo quanto ritenuto nel provvedimento cautelare, l’attività d’indagine ha provato che le condotte criminose poste in essere dal suddetto clan, perduranti dall’anno 2007 al 2012 attraverso le società in parola, rappresentano la continuazione, attraverso la costituzione di nuove compagini societarie (in particolare della GIFRA Sri e della RAF Sri), del mod us operandi dell’imposizione camorristica del calcestruzzo già perpetrata dal capoclan detenuto FABBROCINO Mario attraverso l’impresa di calcestruzzo “LA FORTUNA” , per la quale fu eseguito un sequestro preventivo disposto ai sensi dell’art. 12 sexies della L. 356/92 nel dicembre 2007, all’esito di un’indagine condotta dalla DIA e coordinata da questa DDA. Grazie a tale attività si accertò che la titolarità delle quote sociali della ditta medesima era fittiziamente intestata a prestanome compiacenti, al fine di eludere l’applicazione di eventuali misure di prevenzione adottate nei confronti del capoclan detenuto.
Nel corso delle indagini che hanno determinato l’emissione dei provvedimenti cautelari odierni, è stata accertata ancora una volta l’importanza strategica dell’attività di produzione del calcestruzzo per un clan camorristico che rappresenta un ottimo strumento per mascherare estorsioni attraverso l’imposizione delle forniture condizionando il libero mercato della domanda e dell’offerta . In assenza di libera e leale concorrenza, l’impresa controllata poteva imporre indiscutibilmente i propri prezzi con ulteriori conseguenze sull’economia dell’intero settore.
Ne è prova quanto emerso nella presente indagine con riferimento alla GIFRA Srl, considerata l’ultima incarnazione dell’interesse del clan “Fabbrocino” per il fiorente mercato del calcestruzzo. La GIFRA Srl costituisce, infatti, un’eccellente interprete di questo mod us operandi camorristico, avendo adottato un listino sensibilmente maggiorato rispetto ai prezzi normalmente praticati da omologhe imprese; sono state proprio le maggiorazioni di prezzi, a parità di caratteristiche tecniche del materiale fornito, ad essere state ritenute gli elementi costitutivi della condotta estorsiva, evidentemente aggravata dalle circostanze dell’aver agito con modalità tipiche delle organizzazioni camorristiche, per essere !’ “imprenditore vittima” , nonostante l’evidente antieconomicità della fornitura, impossibilitato a rivolgersi ad altri operatori economici del settore, senza incorrere in violente ritorsioni, siano essere di natura personale o patrimoniale.  La natura camorristica dell’attività imprenditoriale della CIFRA è comprovata altresì dalla contesa che ha visto contrapposto il clan Fabbrocino ed il clan Di Domenico (allora capeggiato dal Di Domenico Marcello, fondatore di un autonomo gruppo sul territorio nolano e poi divenuto collaboratore di giustizia) con riferimento all’affidamento dell’appalto privato della fornitura di calcestruzzo per la realizzazione di un centro sportivo in Camposano. In particolare, il tentativo di gestire in maniera monopolistica questo redditizio segmento imprenditoriale poneva il clan Fabbrocino in contrasto con il clan Di Domenico per la citata fornitura di calcestruzzo a Camposano, piccola cittadina del nolano, contrasto che, attentamente monitorato dalle intercettazioni delegate da questa DDA alla D.l.A., terminava con l’aggiudicazione dell’appalto alla CIFRA dopo l’arresto e la successiva collaborazione con la giustizia del Di Domenico Marcello nel giugno 2011. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e quelle di alcuni imprenditori estorti, hanno consentito, poi, di cristallizzare quanto già documentato nel corso dei servizi di sorveglianza elettronica eseguiti da DIA, Polizia di Stato e Carabinieri, consentendo di fare piena luce su altri episodi estorsivi ai danni di imprese nolane operanti nel campo del calcestruzzo ad opera degli emissari del clan Di Domenico.  Il provvedimento cautelare ha altresì disposto il sequestro preventivo di quote sociali, beni strumentali e relative pertinenze della seguenti imprese, il cui valore è stato stimato in circa cinque milioni di Euro:

GIFRA Srl con sede legale in Saviano (NA), via Curti nr. 30, operante nella produzione e distribuzione di calcestruzzo;

RAF Srl con sede legale in Scafati (SA), via Passanti Vicinale Ascanio nr. 9, operante nella produzione di conglomerati cementizi e bituminosi;

GIEFFE IMPORT EXPORT SRL, con sede a San Giuseppe vesuviano, via scudieri, operante nel settore florovivaistico.

Il sequestro della GIFRA Srl e di tutte le imprese collegate ai soggetti appartenenti al clan “Fabbrocino” ha determinato, di fatto, l’epilogo del monopolio nella fornitura di calcestruzzo da parte dell’associazione camorristica egemone nell’agro vesuviano.

SOGGETTI SOTTOPOSTI A MISURA CAUTELARE

  1. FABBROCINO Giovanni, San Gennaro Vesuviano (NA), 1974
  2. COZZOLINO Maria Luisa,  Napoli, 1978
  3. DE ANGELIS Gianpaolo,  Napoli, 1973
  4. PERROTTA Giuseppe, Giuseppe Vesuviano (NA), 1984;
  5. PREVETE Giovanni, San Gennaro Vesuviano (NA), 1974
  6. PORRICELLI Antonino, San Giuseppe Vesuviano (NA), 1977
  7. TUFANO Gennaro, San Gennaro Vesuviano, 1978
  8. AMBROSIO Domenico, Ottaviano (NA), 1957
  9. DI PALMA Nicola,  Cimitile (NA),  1971
  10. MIELE Carmine, Camposano (NA), 1963
  11. ROMEO Arcangelo, San Giuseppe Vesuviano (NA), 1982
  12. FABBROCINO LORENZO, San Gennaro Vesuviano, 1974

 

Guarda anche

MALASANITA’ – LA DENUNCIA DI ROSA: MIO MARITO LASCIATO MORIRE COME UN CANE ALL’OSPEDALE DI CASERTA

Falciano del Massico / Caserta (di Danilo Pettenò) –  Sono Rosa Di Gregorio e voglio …