Ultim'ora

PIETRAMELARA – Delitto Saviano, ecco il carnefice

PIETRAMELARA – A conclusione di un’articolata indagine, coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e condotta in piena sinergia dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, dalla Compagnia CC di Capua e dalla Stazione CC di Pietramelara, in data 24 febbraio 2012 è stata notificata un’ordinanza di custodiacautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere surichiesta di questo Ufficio inquirente, nei confronti di:

–       DASCALU PetrusFlorin, nato il 10.02.1978 in Romania

indagato per il reato di cui agli artt. 575, 61 n. 2 e 5, 628 co.1 e 3 bis c.p. (omicidio doloso pluriaggravato e rapina).

L’omicidio di cui è accusato è quello di Antonio SAVIANO, un 73enne pensionato di Pietramelara (CE) (che gestiva anche una sub-agenzia della SAI) brutalmente assassinato all’interno della propria abitazione la notte del 18 dicembre 2011. La vittima era stata sorpresa nel sonno, percossa e legata con un lenzuolo. Tracce di sangue erano state rinvenute in più ambienti, indicative del fatto che l’assassino aveva infierito sulla vittima, colpendolo ripetutamente al volto.

La porta d’ingresso dell’appartamento della vittima era stata forzata dall’esterno e dallo stato dei luoghi esaminato si poteva ritenere che la morte del SAVIANO fosse scaturita  nell’ambito di una rapina conclusasi in modo tragico: la casa si presentava a soqquadro ed alcuni cassetti di una scrivania erano stati forzati.

Tra le persone monitorate, da una serie di elementi raccolti, si perveniva  all’identificazione del cittadino rumeno DASCALU PetrusFlorin, che la stessa mattina in cui è stato rinvenuto il cadavere del SAVIANO,aveva abbandonato precipitosamente l’Italia per fare rientro in Romania. Prima della partenza e durante il viaggio verso il paese d’origine, il DASCALU, sebbene privo di stabile occupazione, mostrava avere un’insolita disponibilità di denaro contante.

Le indagini venivano quindi dirette all’approfondimento degli indizi acquisiti nella prima fase e particolarmente importante si è rivelato l’esito della perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione in uso al DASCALU a Pietramelara. Ivi si rinvenivano infatti numerosi effetti personali e,tra gli abiti repertati, un pantalone intriso di sostanza ematica.

Fondamentali accertamenti sono stati quindi richiesti al R.I.S. Carabinieri di Roma, il cui esito ha dato conferma dell’ipotesi investigativa che attribuiva al DASCALU la commissione del grave delitto:infatti, le macchie di sangue sul pantalone sequestrato all’interno dell’abitazione dell’indagato appartenevano alla vittima.

Il movente accertatodell’omicidio è da ravvisarein una rapina compiuta dall’assassino per impossessarsi di una cospicua somma di denaro custodita in casa dalla vittima.

Il provvedimento nei confronti del DASCALU, emesso all’inizio del febbraio 2012, è stato immediatamente esteso in ambito Schengen con l’emissione del mandato arresto europeo, proprio per via del fatto che l’indagato era ritornato nel suo Paese d’origine. I Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, nel contesto della cooperazione internazionale di polizia, hanno pertanto attivato il collaterale organo di polizia rumena, fornendogli le risultanze dell’attività investigativa che indirizzavano alla cattura dell’indagato che è stato estradato nella mattinata del 24 febbraio u.s. ed associato alla Casa Circondariale di Roma-Rebibbia.

Guarda anche

BAIA E LATINA – Scappa dalla struttura sanitaria e “attacca” il prete

BAIA E LATINA – I fatti sarebbero accaduti alcuni giorni fa nel piccolo centro ai …

5 commenti

  1. Vairanese preoccupato

    Per fortuna che questi mostri vengono arrestati. Speriamo che la pena sia commisurata alla gravità del fatto. Un bravo alle forze dell’ordine che hanno saputo dare un nome all’autore di questo atroce delitto.

  2. Vivissime congratulazioni alle FF.OO. che hanno operato.
    Il mio più vivo ringraziamento è rivolto ai Comandati ed appartenenti del Reparto Operativo e Nucelo Investigativo CC. di Caserta che con la loro spiccata professionalità investigativa hanno posto fine all’atroce delitto.

  3. Lucca Pietro dice:

    Pubblicato il 28-02-2012 alle 03:50
    Pietro Lucca
    Non volevo toccare questo tasto per non essere frainteso e tacciato di reazionario. Ma sento il dovere di intervenire, anche a costo di apparire ampolloso e pedante. Oggi che tanto ci si gargarizza con parole quali: liberta’ democrazia e “volemose bbene” vari, oggi, mai come oggi, la massa e’ cloroformizzata resa gregge ed alla merce’ di media sofisticati, controllati e strumentalizzati da gente senza scrupoli non nata ieri, ma che da secoli dietro le quinte si e’ resa responsabile di guerre, crisi, rivoluzioni e terrorismo. Questi maledetti dettano al pianeta in quali valori credere, come vestire, mangiare e divertirsi; le cose piu’ assurde che ieri erano inconcepibili oggi sono all’ordine del giorno. I valori, se si puo’ ancora parlare di valori sono o invertiti o giudicati sorpassati e assurdi. Tutto cio’ che potrebbe ostacolare la loro brama di potere, cioe’: concetto di famiglia, nazione,religione, autorita’, societa’ ben distinte e sovrane, tutto questo e’osteggiato, criticato, ridicolizzato se non subdolamente combattuto. Hanno creato falsi miti e false esigenze, hanno di proposito tabuizzato certe parole e soggetti in squallidi, assurdi luoghi comuni, ridicolizzando,o peggio criminalizzando chi osa uscire fuori certi parametri pensando col proprio cervello. Perche? per soddisfare il loro sogno millenario: una repubblica universale con un grande gregge che non pensa, che bela in coro e consuma! E non ci sono quasi riusciti? Ma perche’ parlo di questo ? Perche’ tra’ gli inutili e la maggior parte degli interventi, scorrendo i vari commenti, circa il caso SAVIANO mi ha sorpreso e toccato la spontaneita’ ed il coraggio del giovane MATTIA GUADAGNO, che nei suoi due interventi, parla con sincerita’ e consapevolezza quasi volendo scuotere i suoi concittadini alla realta’: AGIRE!!!!! far qualcosa………quel qualcosa si chiama reazione e leggittima difesa…parla di dover” essere patriottici…e difenderci noi italiani”.Son parole che sembrano ingenue, ma che nascondono la realta’ del momento e una logica. La logica naturale dei termitai, degli alveari che quando vengono minacciati : si difendono . Pero’ attenzione! Reagendo in tal modo, cioe’ scacciando o filtrando i forestieri si e’ giudicati razzisti ed e’ cio’ che frena il nostro MATTIA. E’ il tabu’ creato dai padroni del sistema che e’ la parola razzismo che timidamente MATTIA vuol addirittura evitare di pronunciare. Ma cosa significa questa “maledetta” parola? Vuol dire odiare? Vuol dire sentirsi superiori? Vuol dire sentirsi differenti anche a costo di essere inferiori? Vuol dire difendere la sua gente? Vuol dire voler sopravvivere? Non si sa’ perche’ e’ vietato pensarci! Pensare vuol dire ragionare col proprio cervello, e non si puo’.Non e’ “politically correct”, non e’ di moda, non fa’ “chic”pensare altrimenti. Io so’ solo una cosa, che Aristotile ed il suo maestro Platone affermavano che “la natura ha orrore del vuoto e non commetterebbe mai l’errore di ripetersi creando due cose uguali”. Provate a parlar di democrazia e razzismo ai parenti delle vittime. Reagire, bisogna! Un sano intervento che freni delinquenza, furti, soprusi, angherie e omicidi. Se tutto questo tipo di reazione risulterebbe come razzismo per certi santoni…..allora qualcosa non va’. Allora essere antirazzisti vuol dire esser suicidi ! E noi vogliamo vivere!!! Un’ altro luogo comune, anche questo saltato fuori in questa rubrica,(non nomino la persona per non far polemiche) e’ che anche noi siamo stati emigranti! Si e’ vero, pero’ chi partiva dall’Italia era gente selezionata medicalmente,socialmente e con tanto di visto da parte del paese di accoglienza. Paragonare l’ emigrante italiano a quelli che l’Italia riceve oggigiorno e’ un’offesa all’immane sacrificio affrontato dai nostri padri, veri pionieri del braccio e della mente. Hanno costruito ponti,ferrovie,aeroporti, canali, interi quartieri e citta’; era gente laboriosa che non viveva a spese della societa’ che li aveva accolti. L’emigrato italiano ha sempre rispettato la gente, le istituzioni, gli usi e costumi di chi li ha accolti. Come si fa’ a paragonarci a certi mostri nell’ambito di un si’ crudo delitto? E quel che e’ peggio che e’ stato affermato che anche noi emigrati abbiamo fatto la stessa cosa….MA QUALE COSA!!!!! E smettiamola con questi interventi da santoni senza saper cosa si va’ dicendo, fidiamoci piuttosto alla spontaneita’ ed al buon senso della nostra gente, in cui voglio sperare ! Lucca Pietro

  4. Eccoci! Passato il periodo di stupore e poi quello della rabbia e sdegno risentito difronte ad un atto orrendo e rivoltante quale il delitto SAVIANO, ecco la risposta alle tante sperate implorazioni di giustizia! Complimenti alle forze dell’ordine, sperando ora, che la giustizia segua con determinazione e la stessa efficacia questo doloroso capitolo della nostra cronaca pietramelarese. Ma, anche se il tutto si risolva con un corso legale esemplare nel migliore dei modi, saremo veramente appagati e soddisfatti? Appena al corrente della tragedia, ‘corum populus’ tutta Pietramelara era piena di sdegno e e implorava giustizia; Tutto il nostro essere rivoltato non nutriva oltro pensiero. Ma ora, una volta sopita questa fase psicologica collettiva, siamo veramente soddisfatti? Veramente no! Un vuoto interiore, ed un amaro in bocca ha sostituito la rabbia, quella rabbia, che credevamo se appagata, risolvesse tutto e facesse piena giustizia. Invece constatiamo in cuor nostro una ben grama soddisfazione.È si`, per quel che si faccia, Ninuccio non tornera ne` per i suoi cari , ne` per i suoi amici. Ecco perche`se di giustizia si vuol parlare, il giudizio dovrebbe, essere aldila`della vendetta, ad un gesto quanto piu`efferato esso sia,dovrebbe corrispondere una reazione ferma, severa, pero illuminata`ed esemplare, che insegni , corregga e scoraggi eventuali, future scelleratezze. Solo cosi, non solo la societa` otterrebbe piu`giustizia`, ma anche la vittima non cadra`nell’ oblio ed il suo sacrificio non restera`vano, bensi`il suo spirito continuera`a vivere in una societa`migliorata e umana, redenta dal sacrificio! E cosi`che vogliamo ricordare, il caro Ninuccio, assieme a tante altre sfortunate, povere vittime di questo moloch che sta`diventando la nostra societa`! LUCCA PIETRO

  5. Un grandissimo complimento alle nostre forze del’ordine che hanno saputo stanare questo soggetto neanche degno di essere nominato tale. Dopo che abbiamo anche ospitato e aiutato e questo il modo di agire? Meglio di non proseguire col discorso per non offendere dei cittadini, perche non bisogna generalizzare. Ma forse questo caso del povero Ninuccio dovrebbe spingerci a controllare un po meglio chi vuole far parte della nostra comunita. Speriamo che adesso la legge faccia altretanto buon lavoro, e lo lasciano marcire, meglio ancora nelle carceri del paese suo!