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VAIRANO PATENORA – Omicidio Casparrino, confermata l’assoluzione di Marius e Dorinel

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VAIRANO PATENORA –  Omicidio Casparrino,il tribunale d’Appello di napooli ha confermato l’assoluzione per Arsenj Marius e Muto Dorinel. I due, coinvolti nell’indagine dei carabinieri, erano già stati assolti in primo grado. Una assoluzione verso la quale la Procura aveva fatto appello. I giudici partenopei, però, hanno confermato la sentenza di primo grado assolvendo i due immigrati. Erano stati accusati di aver in qualche modo partecipato  all’organizzazione della rapina che portò poi alla morte del bidello vairanese. Infatti nei giorni precedenti al delitto erano stati sorpresi nei pressi dell’abitazione di Casparrino e per questo si diedero alla precipitosa fuga. I giudici hanno quindi escluso qualsiasi relazione fra la presenza di Marius e Dorinel nei pressi dell’abitazione di Casparrino e il successivo delitto.
Nei mesi scorsi, la Cassazione ha confermato tutte le pene inflitte in primo e secondo grado. Unica eccezione l’annullamento per Alexandru Onofreiciuc la cui pena era stata ridotta in appello da dodici a nove anni. Per lui, la Cassazione, ha stabilito un nuovo processo d’appello. Confermata quasi totalmente la sentenza di primo grado e secondo grado con gli ergasotoli per gli assassini di Bartolomeo Casparrino.    Soddisfatte le parti civili per la sentenza  che riconosce anche 200mila euro di danno (come acconto). Dopo tre anni da quella terribile notte, quindi, i giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere scrivono un primo importante capitolo nella vicenda per la morte di Bartolomeo Casparrino.  Ergastolo per Uretru Eduard Razvan e Trinca Romolus l’ergastolo  a cui il giudici infligge anche l’isolamento diurno per due mesi. Condanna a dodici anni di carcere   per Alexandru Onofreiciuc e  Nicoleta Stefan, nove anni di carcere  per Ciurea Alexandru. Assoluzione per Ionel Sandu. Parte civile Lucia Daniele, anziana madre della vittima, difesa dalll’avvocato Vincenzo Cortellessa e Dario Mancino. Secondo la ricostruzione fatta dai periti durante il processo ,  Bartolomeo Casparrino  fu ucciso per soffocamento, probabilmente con un cuscino pressato sul viso. Per legarlo e immobilizzarlo intervennero almeno due persone.  L’uomo lottò e tentò disperatamente di difendersi. Fu picchiato e maltrattato. L’agonia durò fra i quattro e sei minuti.  Ad uccidere Bartolomeo Gasparrino, quindi, è  stata una banda di rumeni, specializzata in furti in appartamento. Il gruppo avrebbe operato avvalendosi  della complicità di una badante  – sempre proveniente dall’est europeo –  che avrebbe fornito importanti informazioni sulla casa dell’uomo.  L’uomo viveva con l’anziana madre in una modesta abitazione a poche centinaia di metri dalla scuola elementare dove da 27 anni faceva il bidello. I malviventi si introdussero nell’abitazione calandosi da una botola che consente l’accesso al tetto e si sono diretti nella stanza occupata dell’uomo.

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