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PRESENZANO – Energia elettrica e gas, la Uniongas rinuncia al servizio: “per salvare l’immagine”

Vincenzo D'Errico e Andra Maccarelli
Vincenzo D’Errico e Andra Maccarelli

PRESENZANO – Fornitura di energia elettrica e gas, la Uniongas Metano srl, rinuncia all’affidamento diretto ricevuto dal municipio di Presenzano qualche mese fa. La nota dell’azienda di Sant’Arpino è arrivata lo scorso primo dicembre in comune. Per una curiosa coincidenza poche ore prima del consiglio comunale nel quale il sindaco avrebbe dovuto rendere conto alle opposizioni di quella determina con cui l’ufficio tecnico affidava, in via provvisoria – per due anni, però – il servizio alla Uniongas Metano srl. Sicuramente una coincidenza, ma i “soliti maligni” hanno un’altra tesi e sospettano che la rinuncia possa essere stata la scelta più saggia, per tutte le parti in causa, per evitare ulteriori polemiche. Ufficialmente, secondo quanto riportato nella nota dell’azienda a firma del direttore commerciale e business – Giuseppe Esposito – la scelta di rinunciare sarebbe stata dettata dalla necessità di “salvaguardare la propria immagine” dopo un articolo di stampa, il nostro, (clicca qui per leggere il testo) ritenuto dall’impresa di Sant’Arpino troppo “sfrontato” e “insinuante”. Curiosamente, anche nel consiglio comunale dell’altra sera, il sindaco Andrea Maccarelli, durante uno scambio di battute con Vincenzo D’Errico, leader dell’opposizione, avrebbe lamentato che le polemiche nate dalla vicenda danneggiavano la sua immagine politica. Anzi, Maccarelli accusa apertamente D’Errico di aver passato la notizia alla stampa. Forse al sindaco, troppo giovane, sfugge che all’albo pretorio on line di ogni comune può accedere qualsiasi cittadino da qualsiasi parte d’Italia. In realtà la determina 118 e 119 del 30 ottobre scorso – a firma del tecnico comunale Di Caprio – attirano l’attenzione di qualsiasi lettore per alcune “perle” di curiosità. Ad esempio, si domandano alcuni cittadini, come si può, nell’ambito dello stesso atto, affermare che serve (per l’affidamento del servizio) indire regolare gara d’appalto; mentre, successivamente si determina di affidare, proprio nell’attesa dello svolgimento della gara d’appalto, il servizio – all’unica impresa che ha fatto pervenire la propria offerta – per un periodo di due anni? Servono due lunghi anni, cioè 730 giorni per svolgere una banale gara d’appalto? Queste sono, probabilmente, le “curiosità” che suscita quell’atto del municipio presenzanese. Aspetti che avevano anche dettato l’azione dell’opposizione consiliare che aveva presentato apposita interrogazione al sindaco. Ma l’argomento non è mai arrivato alla discussione in aula, perché,  nel frattempo, la Uniongas Metano srl, ha deciso di rinunciare alla fornitura. Tutto per salvare la propria immagine, chiaramente.

ECCO LA RINUNCIA

rinuncia Uniongas

L’INTERROGAZIONE DELLA MINORANZA:

In data 30/10/2014 il Responsabile dell’Area Tecnica con determina n. 118, in applicazione della legge n. 135 del 7.8.2012, ha affidato alla Società Union Gas Metano srl con sede in Sant’Arpino (CE) – via Martiri Atellani, 143 la fornitura di energia elettrica agli impianti di illuminazione pubblica e agli immobili comunali per il periodo dall’1.1.2015 al 31.12.2016. Il 18/11/2014 è stata presentata al Sindaco una interpellanza prot. 4509 per conoscere se la procedura di affidamento adottata rispetti quanto prescritto dall’art. 1, comma 7 della legge n. 135 del 7.8.2012 e dall’art. 28 c. 1 lett. b del D. L.vo 163/2006. Considerato che l’art. 19 del Regolamento del Consiglio comunale stabilisce che l’interpellanza è presentata per iscritto ed inserita, secondo l’ordine di assunzione al protocollo, all’ordine del giorno della prima seduta consiliare utile, trascorso il termine di sei giorni dalla presentazione e che nell’o.d.g. della seduta odierna non risulta essa stata inserita, riteniamo molto grave la decisione assunta dal Sindaco e particolarmente irriguardosa nei confronti dei diritti della minoranza consiliare e per nulla rispettosa di quanto indicato dall’art. 19 del citato Regolamento.

Nel corso della seduta di insediamento del nuovo Consiglio comunale avevamo annunciato una opposizione non urlata ma corretta e civile, fatta di osservazioni e proposte e senza ricorso a esposti di alcun tipo, specificando che tale decisione nasceva dal fatto che non esistevano ragioni di rancore o di vendetta nei confronti di chi aveva vinto le elezioni – e nella nostra lunga storia politica abbiamo dimostrato sempre di saper rispettare la volontà degli elettori sia quando ci hanno gratificato con il loro consenso sia quando ce lo hanno negato- ma anche dalla responsabilità e dalla opportunità di non creare particolari difficoltà ad un gruppo di amministratori che per i 4/5 erano nuovi ad una tale esperienza.

Visto, però, che ogni nostro intervento, ogni nostra osservazione, ogni nostra presenza in Comune invecedi essere apprezzati come contributo ad una corretta gestione, sono stati considerati, soprattutto dal Sindaco, quasi sempre ingerenze fastidiose finalizzate a oscuri disegni, e che il nostro atteggiamento in Consiglio improntato sempre a un sano principio di confronto civile e costruttivo ha generato in molti la convinzione -peraltro da alcuni alimentata ad arte – che esso nascesse da chissà quali scheletri nell’armadio da tenere ben chiusi e magari sempre pronti per essere usati in qualunque momento, vogliamo precisare una volta per tutte che noi di scheletri nell’armadio non pensiamo di averne e che la nostra opposizione, sempre improntata ad un clima di sana correttezza istituzionale, da questa sera sarà diversa, più puntuale e più rigorosa e quando ci sorgeranno dei dubbi eviteremo di disturbare il Sindaco o i Responsabili degli Uffici, ma ci limiteremo solo ad agire con fermezza facendo semplicemente valere i nostri diritti e le nostre prerogative di cittadini prima che di consiglieri.

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un commento

  1. Si tirano indietro per una questione d’immagine?
    Perchè non dicono che hanno ottenuto un’affidamento diretto mentre pendeva ancora un’apposita gara d’appalto?
    la cosa non è un tantino illegale?