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Caserta – Fra le ultime città d’Italia: la figuraccia del criticatissimo sindaco Pio Del Gaudio

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CASERTRA (di Nando Silvestri) –  Caserta fra le ultime città d’Italia: la figuraccia del criticatissimo Pio Del Gaudio.   Voleva essere solo un fiducioso sondaggio quello lanciato su “Facebook” da Del Gaudio per analizzare l’umore dei concittadini in ordine agli allestimenti natalizi del capoluogo di Terra di Lavoro. Invece si è tramutato in una batteria di imputazioni, accuse e critiche sfrenate mosse dagli internauti al primo cittadino, aventi per oggetto la sua fallimentare esperienza governativa. Si vede che i casertani si destano quando sono in rete e allo stadio, mentre cadono in letargo quando si recano alle urne. Le bancarelle recentemente predisposte sull’arteria principale casertana per sottolineare l’atmosfera natalizia e il compiacimento del sindaco sono state giudicate  dai più penose, tristi e inguardabili come la città stessa. Non solo. Alle critiche fiammeggianti del web relative ai presunti “mercatini” di Natale si sono aggiunte quelle degli esercenti in merito all’assenza delle luminarie e quelle degli utenti del celebre social succitato sullo squallore irreversibile che ammanta l’intera città oramai da decenni. Alcune giovani donne avvedute che vivono intensamente la città e bene conoscono altre realtà urbane campane, italiane ed europee, hanno avuto modo di evidenziare la permanenza di Caserta negli ultimi posti della graduatoria italiana sulla vivibilità durante l’intera attività politica di Del Gaudio. Segno statisticamente significativo che le iniziative del sindaco, precedentemente assessore e consigliere non hanno mai giovato alla città della reggia vanvitelliana, anzi, hanno seminato nocumento a perdita d’occhio (vedi corno). Un bilancio di fine anno davvero disastroso per Pio Del Gaudio che ha dovuto subire sferzanti colpi di coda e giudizi sprezzanti da una pletora di cittadini riunitisi in internet, praticamente imbestialiti e turbati dalla grossolana approssimazione etica e politica del sindaco. Egli, avvedutosi del clamoroso autogoal determinato dalle sue pretestuose consultazioni, ha glissato faticosamente, prendendo atto delle gravose critiche, incassate con vistoso imbarazzo e proposizioni disarticolate. Tenutosi volentieri a distanza dalla gente comune e dal buonsenso il sindaco Del Gaudio si è rivelato alle folle in tutto il suo proverbiale e arcigno menefreghismo. Difatti, va notato per l’occasione, che il primo cittadino si è preoccupato di interpellare i cittadini solo in merito a questioni blande e marginali senza degnarsi di interrogare la cittadinanza  sulla spietata soppressione, che egli ha avallato supinamente, di attività edificanti, culturalmente, civilmente e socialmente utili all’intera comunità. Basti pensare alle iniziative solidali e ai progetti filantropici promossi dal Comitato Civico Rione Tescione riconosciuti e apprezzati da tempo in tutta la provincia da tutti, demoliti senza esitazione dall’inerzia del nostro sindaco. Dunque, Pio Del Gaudio si rivela senza ombra di dubbio in tutta la sua opaca, insensibile e superficiale fisionomia, incondizionatamente votata all’ambizione, radicata in un ego grande quanto una cattedrale, fondamentalmente vuoto di valori creativi. Intanto, a fronte delle poderose contestazioni ricevute, il sindaco si è giustificato con la solita solfa dei 136 milioni di debito ereditati dalle passate amministrazioni. Come se in tutto questo tempo,  lui, non si fosse mai seduto sulle poltrone di palazzo Castropignano e non avesse mai indirizzato le rovinose scelte governative condotte sino ad oggi. Tornano in mente le parole di Daniel Defoe quando sosteneva: “L’uomo non si vergogna di peccare ma si vergogna di pentirsi”.

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