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TEANO – Scandalo licenze edilizie peroduttive: tutti assolti. Il giudice Enea: il fatto non sussiste. Picierno esce a testa alta dalla vicenda giudiziaria

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TEANO –  Scandalo licenze per attività produttive, tutti assolti. Ilgiudice Enea ha sentenziato: il fatto non sussiste. Questa la decisione assunta poche ore fa dopo l’udiernza preliminare. Mentre per alcuni capi di imputazione il tribunale ha deciso per l’avvenmuta prescrizione, per il resto dei reati, il giudice ha deciso che il fatto non sussister.  L’accusa, fra le altre cose, pesava contro un gruppo di sette persone, fra cui l’ex sindaco, ritenute la cupola del sistema, l’accusa era di associazione a delinquere finalizzata al falso e all’abuso d’ufficio. Secondo le indagini svolte dai carabinieri di Teano, in collaborazione con il nucleo tutela e patrimonio, era stato organizzato un sistema per rilasciare indebitamente licenze edilizie del tipo produttive, destinate cioè all’artigianato. I pubblici ministeri, Cozzolino e De Renzis, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere chiedono il rinvio a giudizio  per il sindaco della città, Raffaele Picierno, suo figlio e sua moglie. Finisce nell’inchiesta anche l’ex segretario comunale, Amedeo Ginepri. Bufera anche sull’ufficio tecnico: finiscono sotto accusa l’ex responsabile dell’area edilizia privata, Tommaso Compagnone e l’attuale responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Fulvio Russo. Stessa sorte per l’ex assessore alla cultura, Rosaria Pentella – attuale consigliere di opposizione – e per suo marito.  Inoltre, fra i  53 indagati figurano anche alcuni ex consiglieri comunali di maggioranza.  Per favorire la moglie del responsabile dell’area tecnica, ad esempio, sarebbe stata indetta una conferenza dei servizi “fatta in casa” attraverso la quale venne innalzato il limite volumetrico consentito.  I fatti prendono avvio nell’estate del 2006 quando in meno di dieci gironi l’ente sidicino “riuscì” a rilasciare oltre 70 licenze destinate alla realizzazione di attività produttive.  L’amministrazione sidicina, inoltre, sulla vicenda, ignorò anche una nota diramata dall’allora assessore provinciale all’urbanistica, Maria Carmela Caiola, la quale chiedeva la revoca di tutte le concessione, rilasciate approfittando di un vuoto legislativo.  Mentre altri comuni accettarono di buon grado l’invito dell’assessore provinciale, l’ente sidicino non ritenne recepire. Per questi fatti, ha deciso il giudice, non ci sono stati reati. Finisce così la vicenda giudiziaria legata alle licenze produttive

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un commento

  1. ERA SCONTATO, GIUSTIZIA LUMACA MANDA IN PRESCRIZIONE REATI GRAVISSIMI ALLA COLLETTIVITA’, L’ON. PICIERNO, NON NE SA NULLA!!!!!! INTANTO CHI HA RISPETTATO LE REGOLE NON POTRA’ COSTRUIRSI CASA, CHI INVECE TRUFFALDINAMENTE (INFATTI LA MAGGIOR PARTE DI PRODUTTIVE REALIZZATE SONO CIVILI ABITAZIONI DI LUSSO VEDI VIALE SANTA REPARATA) SOLO UNA MINIMA PARTE SONO DI ARTIGIANI O PRODUTTORI AGRICOLI IN REGOLA CON GLI STRUMENTI URBANISTICI. VIVA LA LEGALITA’ VIVA I DELINQUENTI. VIVA TEANO …………. FORSE CI SARA’ UNA GIUSTIZIA DIVINA…..