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ROCCAMONFINA – Picchia un minorenne con una sbarra di ferro, condannata in primo grado: salvata in appello dalla prescrizione

tribunale

ROCCAMONFINA – Si è celebrato ieri (21 ottobre) innanzi la Sesta Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli il processo di appello a carico di Pinto Maria Luigia. La cinquantanovenne residente a Roccamonfina era stata condannata il lontano luglio 2009 dal Giudice Monocratico del Tribunale di Carinola, Maria Dolores CARAPELLA, alla pena  di sei mesi di reclusione per i reati di lesioni  in danno del minore M. A., per aver provocato al quest’ultimo una contusione escoriata alla gamba sinistra con l’uso di una sbarra di ferro e di minacce in danno sia del predetto minore, che del fratellino più piccolo M. R.
La vicenda tra origine in un clima di dissapori e di cattivo vicinato tra la donna ed i genitori dei suddetti minori. La donna, infatti, secondo la ricostruzione dei fatti effettuata dal Giudice di primo grado nella sentenza appellata,  avrebbe reagito così male nei confronti dei due fratellini perché indispettita del fatto che gli stessi scorrazzassero (in particolare il più grande con una bicicletta) nello spazio antistante le rispettive abitazioni. Sul posto intervenivano anche i Carabinieri della locale Stazione.
Ieri i Giudici di appello, ad oltre dieci anni di distanza dai fatti e ad oltre cinque anni dalla sentenza di primo grado, non, ritenendo evidentemente di poter pervenire ad una pronuncia di non colpevolezza dell’imputata, non hanno potuto far altro che prendere atto dell’intervenuta prescrizione dei reati stessi.
I genitori dei minori, però, costituitisi parte civile sin dal giudizio di primo grado con l’avvocato Fabrizio ZARONE, sostituito all’udienza odierna dall’Avv. Ida LANZONE, hanno ottenuto la conferma delle statuizioni civili della sentenza di primo grado, ossia della condanna della donna al risarcimento dei danni subiti dai loro figli minori ed al ristoro delle spese sostenute per la costituzione di parte civile.

 

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