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CAPUA – Camorra, appalti e Sanità pubblica: sotto sequestro i beni di Grillo

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CAPUA – Nella mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno dato esecuzione ad un sequestro preventivo del valore di circa 600 mila euro nei confronti dell’ imprenditore GRILLO Angelo, appartenente al clan camorristico dei “Belforte” di Marcianise. L’attività investigativa, sviluppatasi attraverso ulteriori accertamenti documentali, integrati a pregressa attività tecnica, è inserita nell’ambito del procedimento penale che ha già consentito al GIP del Tribunale di Napoli di emettere 53 ordinanze di custodia cautelare, nei confronti di altrettanti soggetti e procedere al sequestro preventivo di beni per un valore di 50 milioni di euro circa. L’ esecuzione del provvedimento odierno è scaturita dopo aver acclarato la riconducibilità di 4 unità abitative, site in Capua, del valore di 600 mila euro circa, a Grillo Angelo sebbene lo stesso non ne avesse ancora formalizzato l’ intestazione.  Ancora un provvedimento cautelare assunto dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti dell’imprenditore di Marcianise Angelo Grillo, il «personaggio chiave» – così come lo definiscono gli inquirenti – della maxi inchiesta dello scorso autunno su presunte tangenti e scambi di favori per ottenere appalti nella sanità casertana. I carabinieri del Comando provinciale di Caserta, su mandato della procura antimafia, hanno infatti posto sotto sequestro quattro unità abitative individuate nella città di Capua e che, sebbene non siano direttamente intestate a Grillo, si ritiene siano nella sua diretta disponibilità. Il valore dei beni sequestrati si aggira sui 600mila euro.  L’imprenditore, a capo di alcune imprese di pulizia, si trova agli arresti dalla mattina del 7 novembre del 2013, quando scattarono le prime di una serie di misure cautelari anche nei confronti di politici (tra gli altri il consigliere regionale del Pdl Angelo Polverino) e di vertici della sanità pubblica casertana (dal direttore generale dell’ospedale del capoluogo, Franco Bottino, ad un dirigente apicale all’Asl, Giuseppe Gasparin) nella prima fase di una inchiesta che ha finora portato all’emissione di oltre 50 misure di carcerazione e a sequestri, in particolare nei confronti di Grillo, di un patrimonio di circa 50 milioni di euro. L’uomo è ritenuto un fiancheggiatore del clan camorristico dei Belforte. Per la magistratura, attraverso il pagamento di tangenti e regalìe varie oltre che con il favore di personalità politiche, era riuscito a far lavorare le sue ditte di pulizia nelle strutture sanitarie pubbliche quasi in regime di monopolio.

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