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TEANO – “Teatri d’Anima”, i radiodrammi al Loggione

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TEANO –  “Chi, di Dürrenmatt, ignori la produzione radiodrammatica, lo amputa di alcune membra, di alcuni organi senza i quali quest’autore risulta gravemente incompleto. In Dürrenmatt, quasi sempre, il radiodramma entra in orbita. Non solo, ma ha un così alto tasso di personalità e disinvoltura da farci chiedere se nel teatro per sole voci Dürrenmatt che in tante prove del suo teatro tout court… Dürrenmatt, nello spazio buio dell’ascolto, spalanca gli occhi avidi della sua fantasia e la scenografia interiore, i gesti e le espressioni mitiche presentati per il tramite della parola non solo non costituiscono un fuor d’opera o un impaccio, ma rispondono perfettamente alla grammatica del mezzo radiofonico.”

Questa è l’introduzione dello studioso Italo Alighiero Chiusano al libro , edito da Einaudi nel 1981, che raccoglie i radiodrammi (composizione drammatica destinata alla radiodiffusione) di Dürrenmatt. Da qui, quest’ultimi ci verranno presentati martedì 14 ottobre alle ore 18.00, presso il Teatro Loggione Museo Archeologico di Teano, dall’Hobos Teatro di Napoli con “Radiodrammi di faccia”. Con la regia e la recitazione di Sebastiano Cappiello e Daniele Mattera, attori dotati di una grande esperienza nell’ambito del teatro d’impegno civile, lo spettacolo è il prodotto di uno studio approfondito sul Teatro Morale del Novecento, iniziato nel 2006 con un laboratorio didattico sulla poetica di Dürrenmatt. Il lavoro è un vero e proprio viaggio teatrale nel mondo dei diversi linguaggi artistici (scrittura, pittura e arte), che approda all’esplorazione del radiodramma “Colloquio notturno con un uomo disprezzato”, attraverso le tecniche del teatro sonoro. Infatti, qui, il contenuto politico del testo si veste della forma del “Teatro per sola voce” (azione scenica per suoni e parole), realizzandosi in una performance che, tramite un itinerario di confronti in itinere, troverà il suo debutto, in forma compiuta, nell’estate del 2014. Tra i vari confronti, di primo piano è quello che si stabilisce tra un intellettuale dissidente e il suo boia, che permette all’Autore di smascherare il perbenismo ipocrita del mondo sviluppato e allo Spettatore di riflettere sull’imprescindibile importanza della pace dell’anima. Messaggio finale che ci viene trasmesso è quello per cui l’anima di un uomo non potrà mai essere manipolata, umiliata, sterminata da nessuna forza, per quanto brutale essa sia , come ammette anche il boia, simbolo dell’uomo disprezzato, con queste parole: “Il suo corpo posso prenderlo, è destinato a essere preda della mia violenza, ma su ciò per cui lei ha combattuto io non ho alcun potere. Questo è quanto io ho appreso dagli innocenti, che la mia scure ha abbattuto e che non vollero difendersi, deponendo la fierezza e la paura, per morire senza maledire il mondo”. Ma per saperne di più di tutto ciò, squarciando ogni velo superficiale che nasconde l’essenza dell’umanità, non resta che attendere il 14 ottobre per poter assistere, con una rinnovata e sempre sconvolgente sete di conoscenza, a questa nuova puntata con l’anima piena di ricche sorprese.  (comunicato stampa –  Rosella Verdolotti – ufficio stampa Teatri d’Anima)

 

 

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