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SANT’ANGELO D’ALIFE – Commissione per il paesaggio, metodo voto “discutibile”: la minoranza abbandona l’aula

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SANT’ANGELO D’ALIFE – Metodo di votazione per l’elezione dei componenti della commissione locale per il paesaggio “indigesto” alla minoranza. I consiglieri Crescenzo Di Tommaso e Salvatore Bucci, nel corso dell’ultimo civico consesso, appena hanno avuto modo di constatare che il criterio di voto per eleggere i cinque componenti della commissione prevedeva che ogni consigliere avrebbe dovuto esprimere soltanto un nominativo per ogni esperto nelle materie indicate dalla legge, hanno invitato la maggioranza a non procedere con tale modalità di voto poichè non avrebbe permesso la presenza del componente designato dall’opposizione. In caso, contrario, il consigliere Bucci, in particolare, minacciava di abbandonare l’aula. Il consigliere Iannarelli, dal canto suo, faceva notare che per modificare il regolamento era necessario il parere di regolarità tecnica da parte del responsabile del settore tecnico che però non era presente in aula. A quel punto, i due consiglieri di minoranza, senza indugiare, hanno lasciato la sala consiliare in segno di protesta. In questo modo, per la maggioranza, neanche il “fastidio” di ulteriori diatribe. Via libera al voto e all’elezione dei componenti della commissione paesaggistica che, per la cronaca, sarà composta dagli architetti Concetta Raniero e Sandra Ricciardi, dall’agronomo Cristian Cunti e dai geometri Giuseppe Melenchi e Luca Giardullo.

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2 commenti

  1. Certo che il vostro è un paese virtuoso ho sentito in giro che si creano prima delle ditte cooperative e quant’altro per poi farle accedere ad appalti e dare loro lavoro ma allora mi chiedo come mai non si fa lo stesso in tutta Italia? secondo me dovreste dare qualche lezione a Renzi si potrebbe così eliminare la disoccupazione.Bravi bravi….

  2. Ero presente al consiglio e posso assicurare che le cose non sono andate come descritto nell’articolo. In verità la procedura di elezione anche se corretta in termini di legge presentava valido motivo di discussione. Il fatto è che il punto di rottura non si è avuto prima di votare, come vogliono far credere, ma solo dopo che i due consiglieri di minoranza ostinatamente hanno espresso in voto, non ricordo quante volte, il nome di un tecnico di Piedimonte, escludendo qualsiasi tecnico locale. La scelta politica, a detta dell’attuale amministrazione, rimane quella di coinvolgere forze del luogo per cui il nominativo di un qualsiasi tecnico sant’angiolese proposto dalla minoranza sarebbe passato alla tornata successiva. A seconda di come la si voglia vedere, solo l’ostinazione o furbizia della minoranza ha creato i presupposti, leggittimi, per l’abbandono. A mio avviso avrebbero dovuto dialogare ed accordarsi nominando tecnici locali. Da cittadino, invito tutti ad andare ai consigli comunali, in modo da evitare il sentito dire che nel nostro paese va di moda.