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ALIFE – Sala dei testimoni di Geova, dopo la protesta dei residenti scatta il sequestro. La Procura: licenza illeggittima. Indice puntato contro l’ufficio tecnico

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ALIFE. La nuova sala del regno dei testimoni di Geova è stata posta sotto sequestro dai carabinieri della locale stazione. I militari agli ordini del maresciallo Aceto hanno agito su ordine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. I magistrati hanno ritenuto la licenza edilizia rilasciata dal municipio di Alife, illegittima. L’accertamento sarebbe stato fatto da un perito di fiducia della Procura che avrebbe ritenuto gli atti rilasciati dall’ufficio tecnico, non conformi alle norme vigenti.
L’azione degli inquirenti è scaturita dalla protesta dei residenti di via Marmarulo dove è sorta la struttura. Contro la casa di culto nasce un comitato di cittadini che chiedono il rispetto delle regole:
“Premesso che la libertà di culto religioso è sancita dalla nostra Carta Costituzionale, e che il rispetto nei confronti di tutti i culti religiosi è alla base della convivenza di qualsiasi comunità civile e democratica, deve sottolinearsi, altresì, come la Costituzione, baluardo della convivenza civile, ritiene altrettanto meritevole di tutela  il rispetto degli altri ed il rispetto delle regole, siano esse inerenti a leggi ambientali che urbanistiche. Il costituendo Comitato Marmaruolo è formato da un gruppo di cittadini alifani che vivono alla via Marmaruolo, e che con mille sacrifici hanno acquistato e costruito le loro abitazioni con la prospettiva di vivere lontano dal caos cittadino ed in tranquillità. Ebbene nella zona limitrofa  si sta costruendo un grande edificio da adibire a luogo di culto religioso. L’associazione dei Testimoni di Geova ha ricevuto l’autorizzazione dal Comune di Alife di costruire un grande edificio da adibire a luogo di culto (Sala del Regno) in contrasto con quanto previsto dal piano regolatore.
Il Comitato Marmaruolo, non riuscendo da mesi ad ottenere risposte sulla regolarità del permesso di costruire (5116/2010) concesso per la realizzazione di una attività alberghiera e ricreativa, continua a domandarsi, e lo fa, anche con questa lettera aperta, come mai si stia costruendo “un edificio di culto”.  Il comitato Marmaruolo ha sollecitato, a più riprese, l’amministrazione comunale affinché venisse riscontrata l’incongruenza della concessione edilizia ed in diverse occasioni ha incalzato l’Ufficio Tecnico che ha provveduto a rilasciare tutti gli atti autorizzativi. A fronte delle ripetute segnalazioni in ordine alle evidenziate irregolarità, nessuno ha dato risposta. Nel frattempo i lavori per la realizzazione dell’edificio procedono celermente e senza intoppo alcuno. Questa lettera aperta intende essere l’ennesimo atto di richiesta agli organi competenti affinchè forniscano finalmente un chiarimento, una risposta, a fronte di mesi di attesa dalla prima richiesta di verifica sulla regolarità delle procedure amministrative adottate dal Comune di Alife.
La presente lettera si rivolge anche all’associazione dei Testimoni di Geova poiché i componenti del Comitato sono tutti rispettosi della libertà religiosa e non hanno interesse a promuovere infantili ed inutili guerre di religione, ma vogliono solo il rispetto della legalità e il diritto di vivere nella tranquillità delle proprie abitazioni costruite con tanti sacrifici. Perché se manca il rispetto delle regole da parte degli uni, non si può pretendere dagli altri che vi sia rispetto”.
Questo il documento da cui, probabilmente, è partita poi la denuncia che ha portato al sequestro della Sala del Regno dei testimoni di Geova di Alife.

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