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CASAL DI PRINCIPE – Ucciso a 21 anni perchè fedele a Bardellino, dopo 25 anni 4 arresti

CASAL DI PRINCIPE – A conclusione delle indagini coordinate da questa Direzione Distrettuale Antimafia sull’omicidio di LETIZIA Paolo Marco, commesso il 19.9.1989 in S. Maria La Fossa (CE), il Centro Operativo D.I.A. di Napoli ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di cinque affiliati al “clan dei casalesi” ritenuti responsabili del sequestro e dell’omicidio di LETIZIA Paolo Marco, avvenuto in un momento storico in cui si registrava la massima recrudescenza della pulizia etnica che il clan dei casalesi, nato dopo l’eliminazione di BARDELLINO Antonio, stava conducendo nei confronti degli affiliati rimasti fedeli ai parenti di quest’ultimo.

La misura cautelare della custodia in carcere è stata notificata a:

BIDOGNETTI Francesco “dedotto ‘e mezzanotte”’ nato a Casal di Principe il 29/1/51, quale mandante del sequestro ed esecutore materiale dell’omicidio e del successivo occultamento del cadavere;

SCHIAVONE Francesco di Luigi “Cicciariello” nato a Casal di Principe il 6.1.53, quale mandante del sequestro ed esecutore materiale dell’omicidio e del successivo occultamento del cadavere; SCHIAVONE Walter “Walterino”   nato a Casal di Principe il 23.8.1961 quale mandante dell’omicidio;

RUSSO Giuseppe “Padrino” nato a Casal di Principe il 5/1/1964, quale esecutore materiale dell’omicidio e del successivo occultamento del cadavere;

CANTIELLO Salvatore uCai’usiello”nato a Casal di Principe il 18.1.1970, quale esecutore materiale dell’omicidio e del successivo occultamento del cadavere;

La sera del 19 settembre 1989 Letizia Paolo Marco, giovane casalese allora appena ventunenne, venne sequestrato da tre sconosciuti armati e travisati. Da allora, per oltre venticinque anni, nonostante gli accorati e ripetuti appelli dei familiari – un ultimo disperato appello della madre dello scomparso è stato riportato dal quotidiano II Mattino lo scorso 9 giugno – del giovane nulla si era saputo.

L’operazione odierna è il frutto di attività di riscontro oggettivo alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia da cui si accertava che BIDOGNETTI Francesco, uno dei capi storici del clan dei casalesi, SCHIAVONE Walter e SCHIAVONE Francesco detto “cicciariello “, soggetti ai vertici della suddetta organizzazione camorristica, persuasi della militanza della vittima nel rivale gruppo BARDELLINO facente capo a SALZILLO Antonio, ordinarono il suo sequestro che venne materialmente eseguito da RUSSO Giuseppe detto “pepp o’padrìn”, CANTIELLO Salvatore detto “carusiello ” ed ALEMANNI Nicola detto “Bengt Bengt”, quest’ultimo poi deceduto. I sequestratori con anm in pugno, dopo aver costretto LETIZIA a salire sulla vettura a bordo della quale erano sopraggiunti, lo conducevano in Santa Maria La Fossa nella masseria di SCHIAVONE Francesco di Luigi al cospetto di questi e di BIDOGNETTI Francesco. Quivi il giovane, dopo essere stato a lungo interrogato, veniva ucciso ed il suo cadavere occultato. Il cadavere, nonostante le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, non risulta ancora oggi rinvenuto.

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