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Pietravairano – L’onorevole Papa e dal Procuratore Lepore a pranzo da Calise

pietravairano. In campagna, da Calise il pranzo con Lepore e Papa. È stato Giuseppe Calise, giornalista del Mattino in pensione, a invitare a pranzo  nella sua casa nella zona  il procuratore della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore e il deputato Pdl.
Capo della giudiziaria e poi capo anche della cronaca, è sempre stato il regista dei rapporti del giornale con i magistrati.  Alfonso Papa, coinvolto nelle indagini sulla P4 condotte dai pm napoletani Francesco Curcio e John Henry Woodcock.
Napoletano, sessantanove anni da compiere il primo settembre, da quarantadue giornalista professionista, Calise, che ha lasciato via Chiatamone nel 2001, è stato per un quarto di secolo uno dei protagonisti della vita del giornale. In anni remoti esponente sindacale e attivista politico (era socialista craxiano), dirigente in Campania del sindacato e dell’Ordine, nel febbraio 1985, quando Pasquale Nonno fu indicato da De Mita come direttore del Mattino, Calise gli votò contro, salvo diventarne nel giro di pochi mesi prima uno degli uomini di fiducia e l’omicidio di Giancarlo Siani seguì per anni le indagini, ma si può dire oggi, dopo le sentenze della Cassazione, che insieme agli inquirenti andò fuori pista.
Con un colpo clamoroso e discusso pubblicò in esclusiva le foto scattate nel 1986 di Diego Armando Maradona a Forcella nella casa dei Giuliano. Nel ’90 fu protagonista della vicenda dei ‘fidi facili’, affidamenti di valuta estera ottenuti dal Banco di Napoli, insieme ai magistrati Luigi Frunzio, Vincenzo Russo e Armando Cono Lancuba, poi scomparso. Nel ’92 viene intercettato e la sua telefonata con il questore Vito Mattera viene distribuita alla stampa nazionale dall’esponente di Alleanza nazionale Amedeo Laboccetta.
Nel marzo ’94 viene coinvolto nelle indagini che portano all’arresto di magistrati e avvocati per associazione camorristica, ma Calise nel giro di pochi mesi verrà completamente scagionato da ogni accusa. Ma torniamo al pranzo in campagna. Resta da capire, scriveva Iustitia qualche giorno fa,  perché un giornalista del Mattino, in pensione, fa sedere intorno allo stesso tavolo chi sta indagando e chi è indagato.
E si può aggiungere un’altra domanda: perché il procuratore, con i tanti impegni che ha, ritiene opportuno partecipare a una colazione sull’erba nel Casertano.
(nuova gazzetta di caserta)

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