PIETRAMELARA – Delitto di Antonio Saviano, il romeno Dascalu Florin, dopo la condannato a 30 anni di carcere inflitta alcuni mesi dalla corte di Appello di Napoli, potrebbe ricorrere in Cassazione. La speranza è l’annullamento della condanna. Secondo l’accusa Domenico e Costantin avrebbero dichiarato di essere stati a cena – la notte del delitto – con Dascalu in un ristorante di Roccaromana, intrattenendosi fino alle tre del mattino. Una testa scongiurata dal titolare della struttura e da altri avventori. Tutti, secondo alcune indiscrezioni raccolte in paese, avrebbero smentito i due affermando che la chiusura del locale, quella notte, avvenne poco dopo la mezzanotte. A conclusione di un’articolata indagine, coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e condotta in piena sinergia dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, dalla Compagnia di Capua e dalla Stazione di Pietramelara, in data 24 febbraio 2012 venne arrestato Dascalu Petrus Florin, accusato di omicidio doloso pluriaggravato e rapina. La vittima fu Antonio Saviano, 73 anni, pensionato che gestiva anche una sub-agenzia assicurativa. Venne brutalmente assassinato all’interno della propria abitazione la notte del 18 dicembre 2011. La vittima era stata sorpresa nel sonno, percossa e legata con un lenzuolo. Tracce di sangue erano state rinvenute in più ambienti, indicative del fatto che l’assassino aveva infierito sulla vittima, colpendolo ripetutamente al volto. Tra le persone monitorate, da una serie di elementi raccolti, si perveniva all’identificazione del cittadino rumeno DASCALU PetrusFlorin, che la stessa mattina in cui è stato rinvenuto il cadavere del SAVIANO,aveva abbandonato precipitosamente l’Italia.
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