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ALIFE – Scandalo in municipio, l’importante contributo del revisore dei conti Masullo

ALIFE – Un contributo importante alle indagini veniva fornito dal revisore contabile del comune di Alife MASULLO MARIO il quale coadiuvava la Guardia di finanza nell’esame della documentazione contabile posta in sequestro; nel corso delle indagini,  lo stesso dichiarava che, analizzando tale contabilità nell’espletamento del suo mandato di revisore, rilevava alcune anomalie nei compensi riscossi dal SANSONE; siccome i dipendenti dell’ufficio finanziario, DEL BASSO e BUCCI, ai quali si era rivolto per avere chiarimenti, apparivano intimoriti 0 comunque preoccupati quando chiedeva di visionare la documentazione giustificativa di tali mandati, si recava direttamente presso il tesoriere del comune ovvero la Banca di credito popolare di Torre del Greco, filiale di Piedimonte Matese, ove estraeva copia di una serie di mandati di pagamento; in tal modo rilevava che sebbene ogni mandato fosse formalmente giustificato da una determina di spesa, esistevano determine dal contenuto generico che “non identificavano uno 0 più soggetti creditori e precise ragioni, ma ritualmente presentavano la stessa motivazione ed inoltre le stesse indicavano sempre la stessa cifra di impegno ossia 15.000 euro”; notava, inoltre, che nel testo dei mandanti erano frequenti gli errori materiali e mancavano le “fatture di acquisto” oppure se esistenti esse recavano importi inferiori a quelli dei pagamenti effettuati ai fornitori; da una ricognizione sommaria emergeva che i mandati incassati dal SANSONE senza legittimazione ovverosia “per voci di attribuzioni di compensi non previsti contrattualmente” ammontavano a circa 80.000 euro. Alle stesse conclusioni è giunto il segretario comunale del comune di Alife,  che  nella  relazione  redatta  nell’ambito  del  procedimento disciplinare a carico del SANSONE Pietro,  esaminando i mandati di pagamento da lui emessi in proprio favore, ha evidenziato gravi irregolarità e sottolineato come non possa sostenersi, come ha tentato di fare SANSONE nei propri scritti difensivi, che si sia trattato di meri errori materiali nell’indicazione delle determine richiamate nei singoli mandati di pagamento, perché di errori nei mandati di pagamento sottoscritti ed incassati dal Sansone ve ne sono un numero considerevole, considerato che tutti i mandati 0 citano determine che nulla hanno a che vedere con le somme percepite dall’indagato, perché ad es. hanno ad oggetto somme liquidate per prestazioni rese da terzi in epoca antecedente rispetto all’emissione del mandato, 0 che sono state adottate ai sensi dell’art. 183 tuel e riguardanti non meglio precisate “indennità di missione e rimborsi dovuti per le annualità 2006/2007”, i quali, non essendo fìssi e perciò obbligatori e ricorrenti né da effettuarsi a cadenza fissa, possono essere liquidati solo se legittimamente giustificati e documentati; inoltre il relativo mandato, deve sempre essere preceduto da una determina di liquidazione che riconosca il diritto a percepirlo. Nella specie, invece, il SANSONE si è autoliquidato tali indennità senza alcuna preventiva autorizzazione ad effettuare la missione, senza compilare la tabella dimostrativa delle indennità spettanti e delle spese sostenute, senza allegare i documenti giustificativi delle spese e, infine, senza determina di liquidazione. Ma l’aspetto più preoccupante da rilevare è che nessun mandato di pagamento era vistato, neppure quelli che il SANSONE liquidava per sé, di talché il SANSONE agiva sostanzialmente indisturbato nelle proprie condotte delittuose e senza rendere conto del proprio operato ad alcuno. Nel 2009, allorquando si è insediato il nuovo Sindaco, solo su sollecitazione del revisore dei conti, è stato introdotto l’obbligo del visto su tutte le distinte di presentazione degli ordini di pagamento. Tale accorgimenti hanno fatto diminuire apprezzabilmente il numero di mandati illegittimi emessi dal SANSONE

 

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un commento

  1. Se se Masullo Mauro, se non si impegnava Daniele Cirioli stavi ancora a dorme sott’a preula! E meno male che dovevi essere tu a controllare…mo t’essema fa pure l’applauso. Se ha combinato stu poco nun è pure colpa tua che potevivstare più attento anziché pensa sul a incassa i tuoi compensi legittimi